Politica
Jobs Act: ecco cosa prevede la nuova riforma del Lavoro
MILANO, 4 DICEMBRE 2014 - Il Senato italiano, nella giornata di ieri, con voto di fiducia ed in terza lettura ha approvato in via definitiva il cosiddetto Jobs Act. Presentato per la prima volta l’8 gennaio 2014 dall’allora segretario del Pd, Matteo Renzi, e dal ministro del lavoro Giuliono Poletti, il Jobs Act è un “disegno di legge delega”, ovvero un testo che indica al governo una serie di temi e linee guida per legiferare su un preciso argomento, che in questo caso è il “lavoro”.
Una volta che la legge delega è approvata dal Parlamento, il governo ha la facoltà di emanare “decreti delegati”, chiamati anche attuativi o legislativi, che diventano immediatamente legge. Di seguito proveremo a presentare, in breve, cosa prevede la delega al governo.
Contratto unico di lavoro a tutele crescenti - Come noto elemento essenziale di questa riforma è il superamento dell’articolo 18 della legge 20 maggio 1970 n.300, che nel diritto del lavoro italiano ha, fino ad oggi, disciplinato in materia di “Reintegrazione nel posto di lavoro” a tutela della “libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. Con il Jobs Act si cambia. Viene, infatti, annullato il diritto al reintegro per i licenziamenti di natura economica, mentre permane per quelli discriminatori (motivi dipendenti dal credo politico, religioso o dall’orientamento sessuale) per i quali lavoratori avranno sempre diritto al reintegro. Altra cosa, invece, per i licenziamenti disciplinari, ovvero quelli legati al comportamento del lavoratore. In questo caso dipenderà da “specifiche fattispecie”. Quest'ultime saranno indicate da decreti delegati. Altro compito dei decreti attutativi sarà chiarire quando un licenziamento sarà per motivi economici: andrà spiegato se le difficoltà economiche dovranno essere legate direttamente all'azienda che licenzia, oppure basterà una contrazione del mercato di riferimento della stessa.
Riforma cassa integrazione e ammortizzatori sociali - Obiettivo della nuova legge delega è garantire un sistema di garanzia invariato per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del dipendente. Gli ammortizzatori sociali verrebbero finanziati dalla progressiva scomparsa della cassa integrazione in deroga. Al suo posto il Naspi (Nuova assicurazione sociale per l'impiego). Un sussidio di disoccupazione universale per tutti coloro che perdono il lavoro dopo almeno 3 mesi, compresi i circa 400mila collaboratori a progetto che oggi non hanno alcun sostegno. Anche in questo caso, tuttavia, saranno fondamentali i decreti attuativi. Al momento la volontà del governo sembra far durare il Naspi la metà dei mesi lavorati negli ultimi 4 anni per un massimo di due anni (o al massimo sei mesi, invece, per gli atipici ma solo se non si tratta di una collaborazione). Il sussidio sarà tra i 1.100-1.200 euro mensili all'inizio del periodo di copertura per poi diminuire fino a 700 euro.
Mansioni flessibili e controlli a distanza - In caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale per il dipendente, il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice, ma la legge delega prevede anche la possibilità di demansionamento. Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro. Senza invadere la privacy del lavoratore, sarà possibile utilizzare delle telecamere per controllare le postazioni dei dipendenti.
Maternità e ferie solidali. Viene prevista l'introduzione universale dell'indennità di maternità e il diritto per le lavoratrici madri parasubordinate all'assistenza. Il tutto anche qualora il datore di lavoro facesse mancare il versamento dei contributi. Altra importante novità è la possibilità da parte dei lavoratori di cedere parte delle loro ferie annuali retribuite a colleghi con figli minori malati gravi.
Dimissioni in bianco - Per contrastare l'aberrante pratica delle cosiddette "dimissioni in bianco", che alcune aziende fanno firmare al momento dell'assunzione, la legge delega prevede "modalità semplificate per garantire data certa nonché l'autenticità della volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro".[MORE]
Agenzia unica e garanzia giovani - Al fine di salvaguardare e rispettare il piano di "Garanzia per i Giovani", promosso dall'Unione Europea e rivolto a tutti gli Stati membri è previsto un nuovo codice del lavoro e un'Agenzia unica federale. Tale nuovo aspetto è finalizzato ad assicurare ai giovani con meno di 25 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi dall'uscita dal sistema di istruzione formale o dall'inizio della disoccupazione.
Ecco il testo integrale del disegno di legge
(Immagine da youthunitedpress.com)
Giovanni Maria Elia