Jobs Act e articolo 18: nessun accordo tra i sindacati. Camusso: "non c'è divisione"
Politica Emilia Romagna

Jobs Act e articolo 18: nessun accordo tra i sindacati. Camusso: "non c'è divisione"

lunedì 29 settembre, 2014

BOLOGNA, 29 SETTEMBRE 2014 – Due ore di incontro tra i vertici Cgil, Cisl e Uil non sono bastati per raggiungere un accordo tra i sindacati: lo sciopero generale, previsto a Roma per il prossimo 25 ottobre, resterà una prerogativa della Cgil, guidata dalla leader Susanna Camusso. Sull’altro fronte, invece, è prevista una riunione del PD per questa sera, un incontro che si concentrerà proprio sulla riforma del lavoro.

Camusso: “Renzi dialoga solo con Confidustria”. Previsto nuovo incontro per il 6 ottobre a Roma

Nessun accordo, dunque, tra i sindacati, ma Camusso non si scoraggia. I rappresentanti dei lavorati, infatti, sono stati d’accordo su un tema: Renzi sembra dialogare solo con Confidustria, ‹‹riceve documenti e recepisce telefonate. A noi hanno sempre risposto segretarie molto gentili, ma non abbiamo mai parlato con lui: il Premier non pensa di avere relazioni con le organizzazioni sindacali›› ha precisato Camusso.

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D’altro canto, nonostante non si sia raggiunto l’accordo per la mobilitazione, ‹‹non c’è nessuna divisione›› afferma Susanna Camusso ‹‹ognuno ha deciso le proprie forme di mobilitazione e le manterrà, ma c’è una buona discussione sulla piattaforma unitaria››. Infatti, è già stata preannunciato, al termine del vertice, un prossimo incontro a Roma per il 6 ottobre, al quale parteciperà la Ces e tutti i sindacati europei, in vista del vertice sull’occupazione, previsto a Milano l’8 ottobre.

Cgil all’attacco: “Renzi non sa nemmeno che i co.co.co non esistono più”. Cauti Cisl e Uil

‹‹Renzi non sa nemmeno che i co.co.co non esistono più. Adesso esistono altre forme di contratti: voucher, contratti a progetto e associazioni in partecipazione›› precisa Susanna Camusso che, come leader della Cgil, ha ribadito la mobilitazione prevista per il 25 ottobre, in piazza San Giovanni a Roma.

Molto cauti invece i leader di Cisl e Uil. Bonnani, accompagnato da Annamaria Furlan sua successore, vuole cercare una mediazione sull’articolo 18 affrontando e valutando temi come il fisco, la politica industriale, gli investimenti, la precarietà. Anche la Uil non si sbilancia e ha deciso di attendere la posizione del governo, anche se Angeletti, riallacciandosi al discorso della Camusso, ha affermato: ‹‹Renzi ha fatto una battuta stupenda dicendo di voler trattare con i lavoratori della riforma. Con 17 milioni di lavoratori dipendenti ci vorrà un po’ di tempo, visto che non vuole parlare con chi rappresenta i lavoratori››.

Erica Benedettelli

[immagine da lasentinellaonline.it]
 


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