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Itinerario turistico tra le chiese paleocristiane di Pozzuoli
POZZUOLI, 15 luglio 2011 – Da poco presentato a Pozzuoli l’utile libro a cura di Giovanni Barrella. InfoOggi presente.
Addirittura l’architetto Gizzi, sovrintendente del Palazzo Reale di Napoli, e un sonnecchiante Magliulo, sindaco di Pozzuoli appena eletto, hanno partecipato alla presentazione del libro del dr. Barrella. Ha coordinato l’evento – organizzato nella lussuosissima villa romana di via Fascione, [MORE]accerchiata dalle antiche rovine – una giornalista autoctona, visibilmente emozionata. Non proprio equivalente allo sfarzo della villa e della festa (guantiere di dolci sono state offerte sui bordi delle piscine battute dal sole che cominciava a ritirarsi, verso le sei di pomeriggio) si è poi rivelata la qualità della conferenza.
Sono ad ogni modo intervenuti, nell’ordine, il sovrintendente Gizzi, poi – maldestramente – il professor Alosco, quasi invocato dalla coordinatrice della conferenza. Il professore si è lasciato sfuggire un maldestro elogio, davvero poco elegante, all’Annecchino, affermando che “pur essendo orientato a sinistra politicamente, era tuttavia un uomo di cultura eccelsa”. Tralasciando comunque la gaffe – che ha procurato però il brusio degli astanti – la manifestazione è stata occasione gradita per ripercorrere una parte della storia di Pozzuoli, purtroppo spesso sconosciuta. Gizzi ha introdotto il libro dell’autore Giovanni Barrella attraverso un accenno al ruolo del porto di Pozzuoli nell’antichità e alla fiorente civiltà mercantile viva già pochi anni dopo la morte di Cristo. Invitato a spiegare le ragioni del suo libro, il dr. Barrella ha illustrato motivazioni e contenuti dell’opera: viviamo oggi il 1950esimo anniversario dell’approdo di san Paolo nella cittadina di Pozzuoli, ove era, tra il 60 e il 61, già presente a Pozzuoli una comunità di cristiani, che ha lasciato traccia nei resti delle chiese paleocristiane ancora oggi visibili sul territorio. Il libro vuole essere appunto una guida turistica che si rivolge ai visitatori – sarebbe forse opportuno prepararne una versione inglese? – per illustrare il patrimonio puteolano e flegreo in generale, nonché come sussidio per i giovani. La guida, che ha, stando alle parole dell’autore, l’ambizione di collocarsi sulla scia dei lavori del compianto D’Ambrosio, è articolata in quattro itinerari. Il primo segue la strada che va dal porto all’acropoli; il secondo si concentra sul Rione Terra; il terzo parte dalla Solfatara e finisce all’interno dell’Anfiteatro Flavio, ove nel Seicento c’era una cappella per San Gennaro (che si spera di riaprire al pubblico); il quarto itinerario attraversa le zone di Toiano e di Monteruscello, ovvero dei quartieri post-bradisismo.
Il libro, sebbene non particolarmente approfondito nell’analisi di tutte le chiese trattate al suo interno, ha due meriti: il primo è quello di presentarsi come un’utile guida e sussidio monotematico per il viaggiatore che voglia, in un tempo limitato, fare un tour delle chiese puteolane e avere un’idea della storia religiosa di Pozzuoli. Il secondo – e questo è il vero punto interessante del libro – è quello di mettere in mostra alcuni affreschi inediti, disseppelliti ed esposti per la prima volta al pubblico in seguito ai bei lavori di restauro effettuati sulle chiese paleocristiane di Pozzuoli, guidati dal dr. Barrella. (Antonio Mileo)
(le fotografie dell'evento in esclusiva su InfoOggi)