Economia
#ItalyStyle, Viaggio nel Made in Italy che non (R)esiste: Pernigotti ceduta ai turchi Toksöz
MILANO, 11 LUGLIO 2013 – #ItalyStyle a malincuore - dopo Loro Piana - deve registrare la dipartita di un altro brand simbolo dell’eccelenza italiana da oltre 150 anni: i cioccolatini Pernigotti. Prosegue l’esodo che lascia sempre più l’amaro in bocca. «In tutti gli anni di lavoro svolti in Pernigotti abbiamo profuso un grande impegno nel miglioramento qualitativo dei prodotti, nel rinnovamento della gamma e nel potenziamento produttivo e organizzativo. Negli ultimi mesi siamo stati oggetto di un forte interesse da parte dei principali operatori nazionali ed esteri; siamo lieti di affidare Pernigotti al Gruppo Sanset della famiglia Toksöz, solido e determinato ad agire in ottica di continuità e sviluppo. Pernigotti, facendo leva sul notevole know how acquisito e sulla complementarietà con Sanset, continuerà il processo di crescita intrapreso in Italia, in Turchia e negli altri mercati internazionali». In questo modo, la famiglia Averna ha ufficializzato la cessione dell’azienda, che passa in mano turche. [MORE]
In particolare, il gruppo della famiglia Toksoz è um’azienda privata, con sede a Istanbul, che registra un fatturato annuo pari di circa 450 milioni. Sul mercato dolciario, mediante una società controllata, possiede i marchi Tadelle, Sarelle e una gamma completa di altri prodotti dolciari. «Siamo fieri di aver acquisito Pernigotti, marchio ricco di storia e fascino che identifica nel mondo la gianduia ed il torrone italiano. Manterremo e potenzieremo l'attuale struttura, sviluppando l'attivitá in nuove e interessanti aree geografiche, sfruttando la forza del marchio Pernigotti. Introdurremo Pernigotti nel mercato turco cosi come in altri importanti paesi», hanno affermato Ahmet e Zafer Toksoz, amministratori di Sanset.
In merito alla suddetta cessione, è intervenuta anche Coldiretti: «C'è da augurarsi che il cambiamento di proprietà non significhi lo spostamento delle fonti di approvvigionamento della materia prima importante come le nocciole a danno dei coltivatori italiani e piemontesi che offrono un prodotto di più alti standard qualitativi». Inoltre, la Coldiretti ha proseguito evidenziando che: «Con la vendita di Pernigotti, sale ad oltre 10 miliardi il valore dei marchi storici dell'agroalimentare italiano passati in mani straniere dall'inizio della crisi che ha favorito una escalation nelle operazioni di acquisizione del Made in Italy agroalimentare».
Rosy Merola