Politica

Italicum: Renzi soddisfatto. Bersani e la minoranza Pd: «Nessuna ritirata»

ROMA, 16 APRILE 2015 - Il sì all’Italicum incassato ieri dall’assemblea del Pd alla Camera segna per Matteo Renzi un passo sicuramente importante per le sorti del suo governo ed anche per la sua leadership in seno al partito.Il premier può dunque partire con una certa tranquillità verso gli Stati Uniti dove nei prossimi giorni sarà ricevuto dal presidente Barack Obama presso la Casa Bianca.

Alla fine, dunque, ha prevalso la sua linea in barba ai suoi presunti sfidanti e detrattori. Il premier-segretario Renzi ha dettato le regole, forzando anche la mano, vedi la sfida alla minoranza dem di porre “la fiducia” al voto, e alla fine ha avuto la meglio non cambiando nemmeno una virgola alla legge. Adesso l’Italicum potrebbe essere approvato in un mese.

Alla resa dei conti l’unico vero cambiamento scaturito ieri nel Pd sono state le dimissioni del capogruppo alla Camera Roberto Speranza. Atto quest’ultimo che per molti viene inteso con un duplice significato. Da un lato Speranza ha dimostrato la propria lealtà al partito, ma dall’altro non ha nascosto il proprio dissenso. Ragione per la quale secondo molti potrebbe essere proprio Roberto Speranza a sfidare nel futuro Renzi nell’area del centrosinistra.

Sul voto di ieri oggi è intervenuto Pier Luigi Bersani che non ha gradito i titoli di diversi giornali che parlavano di “ritirata” da parte della minoranza dem. «Leggo ricostruzioni strane sui giornali - ha affermato l'ex segretario del Pd -. Io ho visto più un'idea di combattimento che di ritirata». Sulla possibilità che alla fine sull'Italicum venga posta la fiducia Bersani ha precisato: «Non voglio neanche considerare questa ipotesi, pensa un po' te».[MORE]

Infine, una battuta sulle dimissioni di Roberto Speranza: «La speranza è l'ultima a morire, anche se è la prima a dimettersi...».

(Immagine da ilgiornaledelmolise.it)

Giovanni Maria Elia