Politica
Italicum, Letta e Bersani contro ultimatum Renzi. Ministro Boschi: "maggioranza ampia e compatta"
ROMA, 26 APRILE 2015 - Continuano gli scontri generati dall'Italicum e dalle dichiarazioni rese dal premier Renzi sulla necessità di approvare la riforma paventando un eventuale giro di boa, per l'attuale legislatura, in caso di mancato assenso. [MORE]
GHIGLIOTTINA ITALICUM: APPROVAZIONE O ELEZIONI
Il premier Matteo Renzi infatti, in questi giorni, ha ulteriormente esplicitato l'importanza, per il suo governo fondamentale, di giungere al più presto ad un condiviso "si", sulla riforma elettorale, nota come Italicum. La centralità dell'approvazione, in particolare, sarebbe tale da mettere in discussione la tenuta stessa del governo, in questo Renzi è stato chiaro: nel caso in cui l'Italicum non dovesse essere approvato, il premier rassegnerebbe le dimissioni, costringendo, di fatti, il Paese a prossime elezioni.
Atteggiamento, quello del premier, che Pier Lugi Bersani ha definito "pressione indebita" continuando a rivendicare il diritto, per i parlamentari, di esprimersi in maniera libera e autonoma su temi costituzionali, legge elettorale in primis. L'aut aut è, però, piuttosto nitido e quella che fino qualche settimana fa sembrava una remota possibilità, la richiesta di fiducia sulla riforma elettorale, acquisisce con il passare delle ore ulteriori sicurezze. Ma la minoranza dem sembra non cedere e Letta risponde al premier "se vuoi andare veloce corri da solo. Ma se vuoi andare lontano, se vuoi costruire, allora devi farlo insieme".
Il voto di martedì verterà sulle pregiudiziali di costituzionalità e si terrà a scrutinio segreto a meno che non venga immediatamente posta la fiducia, ipotesi in genere remota ma non da escludere, non del tutto, considerando la frase "martedì decideremo sulla fiducia" pronunciata dal premier Renzi. A destare l'interesse dei commentatori sarebbe in realtà la riunione della settimana successiva dove, a prescindere dalla fiducia, Forza Italia, secondo quanto previsto dal regolamento ha richiesto il voto segreto. Circostanza in cui, ogni parlamentare avrà maggiore "libertà di manovra", consentendo, in tal modo, anche a chi appartiene a schieramenti "d'opposizione" di appoggiare , con voto favorevole, l'Italicum indi evitare future instabilità elettorali. Contro il voto segreto si sono espressi i grillini, politica del Movimento 5 Stelle, infatti, è sempre stata la trasparenza e anche in questa occasione, non sembrano disposti a cedere. Da quanto emerge, pare che i parlamentari "ostinati", percorrenti direzione contraria al governo, sarebbero poco più di 20, quantità inferiore a quella precedentemente presente contro il Jobs Act.
IL COMMENTO DEL MINISTRO BOSCHI
Il ministro Maria Elena Boschi, a dispetto dei rumors di questi giorni, prevede "una maggioranza ampia e compatta" per la votazione di martedì, una votazione che non sarà un moto di forza "credo che si tratti di determinazione nel rispetto degli impegni presi con i cittadini. Quella che voterà la legge elettorale sarà una maggioranza ampia e compatta". "Più che della forma, bisogna ricordare la sostanza. Voteremo lo stesso identico testo che Forza Italia ha votato, tutta, in Senato due mesi fa. Bisogna guardare alla sostanza non ai proclami di partiti che cambiano idea" ha detto il ministro Boschi durante un evento in Toscana, concludendo "quando è entrato in carica il nostro governo sia le legge elettorale che le riforme costituzionali portate avanti dal governo Letta si erano completamente fermate. Quindi noi abbiamo raccolto il lavoro dei costituzionalisti della commissione di esperti che aveva lavorato per il governa Letta ma politicamente abbiamo avuto la forza di riaprire una discussione e creare una maggioranza anche ampia, perché per oltre un anno e mezzo anche Forza Italia ha votato con noi le riforme costituzionali e la legge elettorale, superando una fase di blocco totale e di stallo che si era creata con il governa Letta su entrambi i provvedimenti".
L'APPELLO DEL PRESIDENTE MATTARELLA
Ieri, in occasione della celebrazione del 70mo anniversario della Liberazione, il presidente Sergio Mattarella ha espresso l'invito, esortazione, alla convergenza "Mi auguro che, nella libertà del confronto politico, si possano trovare convergenze finalizzate al bene comune - poichè - non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile».
Fonte foto: primocanale.it
Ilary Tiralongo