Cronaca

Italia-Serbia: partita rinviata, 17 ultras serbi arrestati

GENOVA –In seguito ai disordini verificatosi nella giornata di ieri a Genova, prima, dopo e durante la brevissima partita per le qualificazioni agli Europei 2012 Italia-Serbia, sono stati arrestati 17 ultras serbi, 35 sono stati denunciati e 138 persone sono in fase di identificazione, attraverso filmati effettuati dalle telecamere della digos. Sarebbero ‘solo’ 16 i feriti degli scontri tra tifoseria serba e Carabinieri: tra gli arrestati c’è anche il capo ultras che ieri sera si è seduto in cima alla rete divisoria di protezione, tagliandola ed incitando i connazionali alla violenza. [MORE]

Il capo ultras è stato tradito dai tatuaggi e per questo immediatamente identificato dai Carabinieri. Si chiama Ivan Bogdanov, di 30 anni, ed ha due tatuaggi particolarmente vistosi sulle braccia, visibili chiaramente durante le riprese fatte mentre si arrampicava sulla rete divisoria del campo per distruggerla.
 

Gli scontri tra forze dell’ordine e tifosi si sono protratti fino all’una e mezza. La partita è stata sospesa dopo sette minuti di gioco dall’arbitro perché le condizioni di incolumità per i calciatori non erano garantite. Questo in seguito a due fumogeni lanciati in campo, uno particolarmente vicino a Viviano, che si trovava nella porta della propria metà campo.
Ai tifosi sono stati sequestrati bastoni, coltelli, catene e quant’altro.
Secondo fonti interne alla Questura, i Carabinieri feriti negli scontri non avrebbero riportato lesioni gravi.
Tra gli ultras invece uno solo è stato ricoverato in ospedale. Anche l’autista dell’autobus che trasportava i tifosi è stato denunciato, per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e lancio di oggetti pericolosi.

La partita non è persa a tavolino bensì ufficialmente rinviata.

Ancora una volta gli scontri più cruenti con la polizia avvengono a Genova. Città sfortunata da questo punto di vista, perchè si vede sempre devastata senza alcun apparente giustificato motivo.