Economia

Italia, per Bankitalia: "Destino legato allo spread" e Fitch "Possibile doppio taglio"

MILANO, 18 GENNAIO 2012- “L'incertezza che circonda le prospettive di medio termine dell’economia italiana è straordinariamente elevata ed è strettamente legata all’evoluzione della crisi del debito sovrano nell’area dell’euro”, così si legge nel Bollettino economico della Banca d’Italia, che continua sostenendo che le sorti dell'economia italiana è legata allo spread. [MORE]

Nello specifico, la Banca d'Italia descrive due possibili scenari: 1) Nel caso in cui lo spread tra Btp e Bund dovesse tornare ai livelli della scorsa estate, la contrazione 2012 si fermerebbe all'1,2%, con conseguenze positive sul Pil, che riprenderebbe a crescere dello 0,8% nel 2013. 2) Nel caso in cui il rendimento dei titoli di Stato dovesse arrestarsi per un biennio ai livelli di gennaio, purtroppo, il Pil si ridurrà dell’1,5% nella media di quest’anno, rimanendo fermo in quella del prossimo.

Continuando a leggere il suddetto Bollettino, Bankitalia ritiene che le tre manovre correttive fatte nel 2011, avrebbero consentito di riprendere il controllo sui conti pubblici: il rapporto tra deficit e Pil si è collocato al 3,8% quest’anno, in netto calo rispetto al 4,6% del 2010, e in linea con le previsioni del Governo. Per gli esperti di via Nazionale, gli interventi consentiranno di conseguire nel 2013 un avanzo primario nell’ordine del 5% del Pil e una prima riduzione del rapporto debito/Pil. Così. nel caso in cui lo spread dovesse scendere per Bankitalia, nel 2013, il rapporto debito/Pil si potrebbe riportare ai livelli registrati nel 2010, con il sostanziale conseguimento del pareggio di bilancio.

La Banca d’Italia, infine, sottolinea che "sono necessarie politiche ambiziose per ripristinare la fiducia e garantire la normalizzazione delle condizioni di mercato sono indispensabili anche a livello europeo”.

Tuttavia, risulta un po' difficile infondere fiducia ai mercati finanziari, quando ogni giorno arrivano annunci di possibili tagli al rating dell'Italia. Come ha dichiarato Settepani, senior director di Fitch, "Due notch di downgrading per l'Italia (il taglio del rating sovrano dell'Italia di due livelli) sono una delle possibili opzioni. A fine mese, in ogni caso, il comitato rating dell'agenzia valuterà".

Questo non significa che Fitch ritenga probabile un fallimento dell'Italia. Infatti, come ha sottolineato Edward Parker, managing director di Fitch e responsabile del team sul debito sovrano dell'agenzia di rating, "L'Italia è veramente troppo grande per fallire. L'Italia ha buoni fondamentali, nonostante la bassa crescita, il deficit è relativamente basso, il settore privato è piuttosto vivace e l'interscambio della manifattura è vicino al pareggio".
Parker, aggiunge che il nostro Paese "è assolutamente sistemico all'Eurozona. Ci aspettiamo che l'Unione Europea intervenga per prevenire un default".

Ed anche lui arriva alle stesse conclusioni di Bankitalia, "Il governo Monti deve dare una scossa alla fiducia degli investitori dell'Italia, riducendo la differenza che c'è fra il tasso di crescita e i tassi di interesse sul debito pubblico. Quello su cui Monti può fare la differenza è nel riuscire a dare più fiducia nella politica economica italiana. Ma c'è tanto da fare".

(Fonti: Banca d'Italia, Ansa, Adnkronos)

Rosy Merola