Cultura e Spettacolo
Italia Nostra lamenta l’abbandono dei beni arichitettonici del territorio lametino
LAMEZIA TERME (CZ) 17 APRILE - «La sciagura di Notre Dame ha lasciato giustamente tutti senza fiato. Come mai questo stesso senso di amarezza e di dispiacere non accompagna l'abbandono del nostro patrimonio storico-artistico?». È l’associazione Italia Nostra, presieduta da Giuseppe Gigliotti e preposta alla salvaguardia dei beni culturali e ambientali, a porsi questa domanda nel constatare lo stato di abbandono in cui in versano i beni architettonici del territorio lametino tra cui il Bastione di Malta che sul sito del Comune di Lamezia Terme risulta quello che è conservato meglio. In effetti lo stato di degrado dei beni architettonici è facilmente percepibile quando passiamo davanti a questi beni trascurati e avvertiamo tanta tristezza e « un senso di abbandono – afferma Italia Nostra – che ci lascia senza parole».
Il Bastione di Malta si annovera attualmente « tra i beni del Comune di Lamezia Terme ma certamente non è nell’interesse preminente di chi ha il mandato di amministrare questo Comune» sostiene Italia Nostra di fronte al bene architettonico lasciato in balia di se stesso senza ricevere alcuna cura e attenzione. Eppure si tratta di una costruzione di valore inestimabile che risale alla metà del XVI secolo, fatto erigere dal vicerè di Napoli don Pedro da Toledo, per ordine della corona spagnola, a spese della comunità per rafforzare la difesa delle coste dalle incursioni dei saraceni che battevano bandiera ottomana e minacciavano la sicurezza e i commerci delle città rivierasche. In quel tempo il tratto di costa dal Savuto fino al Turrina si trovava sotto la giurisdizione dell’Ordine dei Cavalieri di Malta dell’Abbazia di Sant’Eufemia i quali, nel 1530, si erano insediati definitivamente in questa zona.
Furono proprio i Cavalieri di Malta a costruire il maestoso Bastione, che oggi giace in stato di incuria circondato da erbacce e incastrato in una gabbia infinita di ponteggi. Il Bastione, a base tronco- piramidale e soprastante torre quadrata, presenta una struttura compatta , divisa all’interno in quattro grandi ambienti con volte a botte.Un’ampia terrazza, in cui si trovano tre ambienti di modeste dimensioni, si erge all’interno della merlatura e del parapetto coprendo il Bastione. Sulla facciata est è collocato lo stemma con lo scudo del Balì Fra Signorino Gattinara il quale nell’iscrizione, datata 1634, si attribuisce il merito di aver fornito il Bastione di macchine belliche. Nel 1806 il Bastione divenne proprietà privata con la vendita dei beni ecclesiastici imposta nel Regno di Napoli da Giuseppe Bonaparte.
Foto: Bastione di Malta
Lina Latelli Nucifero