Salute
Italia deferita alla Corte di Giustizia UE per violazione norme su smog e fogne
LUSSEMBURGO, 7 MARZO – La Commissione Europea, nell’esercizio della sua funzione di tutela degli interessi dell’Unione nella sua interezza, ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia UE per la reiterata violazione dei limiti annuali e orari di biossido di azoto nell’aria delle principali città e per il mancato adeguamento alle norme europee dei sistemi di trattamento delle acque di scarico in oltre 700 agglomerati e 30 aree sensibili dal punto di vista ambientale con più di duemila abitanti.
Secondo i rapporti diffusi dalla Commissione, tra le aree italiane soggette al maggior sforamento dei limiti di NO2 vi sarebbero sia grandi città come Milano, Torino e Roma sia centri meno vasti come Catania e Genova, nonché zone meno urbanizzate come la pianura lombarda e la costa toscana.
Nonostante l’apertura di quattro procedure di infrazione negli scorsi anni per ragioni di carattere ambientale, nel nostro Paese si è continuato a sforare i limiti di pm10 e a non adeguare i sistemi fognari e di depurazione alle norme europee in materia – risalenti al 1991 – e ciò praticamente in tutte le regioni della penisola (si salverebbero soltanto Emilia Romagna, Molise, Trentino e Val d’Aosta). Sommando le varie condanne già subite, le sanzioni irrogate all’Italia giungono a circa 52 milioni, con la possibilità di aumentare ulteriormente in virtù del nuovo ricorso per inadempimento presentato dalla Commissione alla CGUE.
Si tratta in ogni caso di un problema che non coinvolge esclusivamente la nostra penisola, dal momento che sono 20 gli Stati membri dell’Unione che hanno avuto o che hanno in corso contenziosi relativi alla violazione delle regole sulla qualità dell’aria e sui livelli massimi di smog. Per trovare soluzioni che possano incentivare i Paesi al rispetto delle norme e sensibilizzare ulteriormente in materia ambientale, la Commissione UE sta pensando ad organizzare nuove occasioni di dialogo e convegni con esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni europee, dei ministeri nazionali competenti e delle autorità regionali e locali, al fine di creare uno scambio di buone pratiche per ridurre le emissioni inquinanti.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: lastampa.it