Economia
Istat, nuovo aumento della disoccupazione: tasso risale al 12,7%
ISERNIA, 31 MARZO 2015 – Un nuovo aumento della disoccupazione in Italia: +12,7% nel mese di febbraio, uno 0,1 in più rispetto al mese precedente e uno 0,2 su base annua. Un dato in controtendenza rispetto al lieve miglioramento registrato nei mesi di dicembre e gennaio. In generale, il numero di disoccupati è salito di circa 67mila unità, mentre per quanto riguarda gli inattivi vi è un aumento dello 0,1% per persone tra i 15 e i 64 anni – nonostante il tasso di inattività si mantenga stabile al 36% contro il 36,4% di febbraio 2014. Su base annua, invece, l'inattività subisce un calo dell'1,4% – circa 204mila in meno.
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Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, il tasso di occupazione scende di 0,6 punti percentuali sia con il prospetto mensile che su base annua (14,6%); i dati per gli uomini sono all'11,7%, mentre per le donne al 14,1%. Rallentano anche gli occupati, che raggiungono quota 0,2 punti percentuali, ossia 44mila unità in meno. In tal senso il tasso di occupazione si attesta intorno al 55,7%. Unico dato positivo è il confronto con febbraio 2014: l'occupazione risulta in crescita dello 0,4%, pari a circa 93mila unità.
Penalizzate soprattutto le donne: il numero di occupate è sceso di 42mila unità su base mensile (-0,4%); di conseguenza, il tasso di occupazione femminile scende al 46,8% (0,2 punti percentuali in meno). Si specifica inoltre la differenza tra i dati forniti dal governo e quelli forniti dall'Istat: sono state sì registrate nuove assunzioni, ma in ultima analisi molte di esse rappresentano solo una tipologia di contratto che potrebbe rappresentare una semplice e possibile transazione da un tempo determinato a un tempo indeterminato.
La situazione, infine, in zona europea, dà lievi segnali positivi di calo di disoccupazione: secondo Eurostat a febbraio è dell'11,3%, mentre a gennaio era a 11,4%, e nel mese di febbraio 2014 era all'11,8%. Considerando l'Unione Europea a 28 stati, la disoccupazione è al 9,8% (9,9% a gennaio e 10,5% dodici mesi prima).
Foto: controlacrisi.org
Dino Buonaiuto