Economia

Istat: fine della recessione nel 2015 ma resta problema della disoccupazione

ROMA, 31 DICEMBRE 2014 – La fase di contrazione dell'economia italiana è attesa arrestarsi nei prossimi mesi, in presenza di segnali positivi per la domanda interna": questo è quanto affermato dall’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Accanto a questo dato che sembra incoraggiante però, nella nota, si legge anche che "il mercato del lavoro attraversa una fase di complessiva stagnazione" e il tasso di disoccupazione "ha continuato a salire”. Nel mese di ottobre, è stata evidenziata dai dati destagionalizzati una crescita di tre decimi di punto rispetto a settembre, raggiungendo il valore massimo di 13,2%, di gran lunga più elevato rispetto alla media europea (11,5%).

Per ciò che riguarda l’ultima parte dell’anno, "l'indicatore composito anticipatore dell'economia italiana confermerebbe una sostanziale stazionarietà della crescita nel trimestre finale dell'anno". Se l’abbassamento del prezzo del petrolio, a livello macroeconomico, sta portando dei benefici, l’Italia al contrario, non sta godendo di nessun vantaggio. È emerso da "un esercizio di simulazione" riportato dall'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana. In particolare, l'effetto "per l'area dell'euro sarebbe stimato pari a 0,1 e 0,3 decimi di punto, rispettivamente, nel 2015 e 2016. Nel 2015, l'impatto sarebbe nullo in Italia e Germania e pari a 1 decimo di punto in Francia e Spagna". L’Istituto di statistica fa presente che il calo dei prezzi dei prodotti energetici potrebbe accentuare "le spinte disinflazionistiche con un impatto negativo sulle aspettative. In questo contesto, i paesi maggiormente indebitati vedrebbero aumentare il costo reale del debito".[MORE]

Su ciò che concerne la fiducia nelle imprese, è emerso, sempre dallo studio dell’Istat, che questa resta stabile, rispetto al mese precedente, a 87,6%. Il clima di fiducia delle imprese, viene spiegato nella nota, migliora nel settore manifatturiero ed in quello del commercio al dettaglio, peggiora invece nel settore delle costruzioni e dei servizi di mercato.

(foto dal sito www.retenews24.it)

Michela Franzone