Estero
Istanbul, primi disagi dei mega-progetti, nell'eterna "città-cantiere"
ISTANBUL, 17 GIUGNO 2014 – Il progetto “Kanal Istanbul”, che mira a rimodellare la parte europea della città, con la costruzione di un canale artificiale, ha subito diversi ritardi dovuti a numerosi problemi tecnici, finanziari e ambientali. Ciò di conseguenza ha creato non pochi disagi all'altra grande opera in progettazione nell'eterno cantiere di Istanbul, ovvero la costruzione del terzo aeroporto, che ambisce ad essere il più grande del mondo.
L'aeroporto prenderebbe posto in una zona dove sono presenti numerose miniere di carbone abbandonate, che necessitano di circa 2,5 miliardi di metri cubi di materiale di riempimento, in modo da poter raggiungere il livello di elevazione desiderato per l'aeroporto. Gran parte di detto materiale sarebbe dovuto arrivare dallo scavo del canale, ma i ritardi del secondo apportano ritardi anche al primo, di progetto.
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Tra le soluzioni, si prevede di tenere il livello di elevazione dell'aeroporto più basso, anche se diverse autorità competenti hanno avvertito che il terreno dell'aeroporto necessita di stare a una certa altitudine dal livello del mare, per garantire la sicurezza dei voli. I costi di costruzione sono stimati in circa 10,2 miliardi di euro. Il progetto sarà operativo in tre fasi, con la prima tappa dovrebbe essere completato entro il 2016, mentre il progetto in toto dovrebbe essere completato entro la fine del 2018.
Decine di laghi della zona e l'habitat naturale boschiva saranno rasi al suolo per far posto al mega progetto, unito anche alla realizzazione del terzo ponte sul Bosforo, in fase di costruzione. Gli effetti ambientali dei tre progetti e il disastro ambientale e idrogeologico incombente hanno scatenato la rabbia della popolazione.
Quando sarà completato nel 2018, il nuovo aeroporto sarà in grado di trasportare 150 milioni di passeggeri l'anno, che lo renderà uno degli aeroporti più trafficati del mondo.
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto