Estero
Istanbul in piazza, proteste e scontri a Kadikoy
ISTANBUL, 22 DICEMBRE 2013 - Non è ancora del tutto paga, a Istanbul, la volontà di farsi sentire. In centinaia oggi si sono riuniti in piazza a Kadikoy, sulla sponda asiatica della città, per protestare contro le politiche urbane del governo, che minacciano numerose aree verdi della città. Negli slogan, si gridavano i no contro il terzo aeroporto di Istanbul, il terzo ponte, che collega i due continenti, ma che mette a rischio un'enorme foresta al nord della città, e il prolungamento del tunnel Marmaray, il folle progetto di Erdogan sotto il canale del Bosforo. Tra i cavalli di battaglia del primo partito del paese, tra i principali motivi di rabbia dei cittadini. La principale accusa a tali progetti è di vederli solo come un modo per arricchire alcune fette della società, enti locali e agenzie immobiliari, senza tener conto degli effetti sociali che tali trasformazioni possono arrecare.
Da una natura ambientalista, la protesta ha presto preso altre direzioni, trasformandosi in una enorme riunione di massa per chiedere le dimissioni del governo, a seguito degli scandali di corruzione che hanno colpito il partito di Erdogan, con l'arresto di numerosi familiari di parlamentari e figure di spicco dell'entourage d'affari turco. La manifestazione di oggi ha anche fatto registrare lievi scontri con le forze dell'ordine, che hanno cominciato a sparare lacrimogeni e ad aprire i cannoni ad acqua contro i manifestanti, al fine di disperderli.
[MORE]
Tra le centinaia di persone, erano presenti anche numerose organizzazioni o partiti di governo, che gridavano all'unisono slogan come “Proteggiamo Istanbul dal saccheggio” o “Non toccare la mia casa, la mia città, il mio quartiere, il mio parco, la mia foresta”.
Foto: aljazeera.com
Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)