Estero

Israele, ulteriori distanze dall'Onu

ISRAELE, 27 DICEMBRE - Ulteriori prese di distanza verso l'Onu da parte del presidente israeliano Netanyahu. Il premier ha ordinato una riduzione dei rapporti con le ambasciate dei 12 Paesi che con il loro voto hanno appoggiato la risoluzione dell'Onu riguardo la disapprovazione sugli insediamenti ebraici.[MORE]


Dopo la decisione, Netanyahu non avrà nessun incontro con le diplomazie dei paesi che hanno votato a favore dell'Onu e gli ambasciatori non potranno più esser ricevuti dal ministero degli Esteri. Tra i paesi coinvolti dalla decisione ricadono grandi potenze mondiali come Egitto, Angola, Giappone, Cina, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Spagna, Russia, Senegal, Ucraina e Uruguay. Inoltre il presidente ha ordinato al ministero degli esteri di ridurre, dopo il voto, i viaggi dei ministri israeliani verso i 12 Paesi che hanno appoggiato la risoluzione.


Già da quanto appreso dai giorni precedenti, il presidente aveva mostrato il proprio disappunto riguardo la risoluzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. "Siamo un paese con un orgoglio nazionale e non porgiamo l'altra guancia. Il mondo rispetta i paesi che non si umiliano", afferma Netanyahu, aggiungendo che è la situazione è "inaccettabile per Israele" e che avrebbe preso delle opportune contromisure. Tra queste vi è l'iniziativa contro l'Urwa, ovvero l'agenzia per i rifugiati palestinesi che hanno bisogno di assistenza, e anche una disaccordo nei confronti del Ceirpp, che risulterebbe schierato a favore delle risoluzioni dell'Onu.

Alessia Terzo

Immagine da cija.ca