Israele sospende rapporti con Unesco dopo la risoluzione sul "Monte del Tempio"
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GERUSALEMME, 14 OTTOBRE - Israele ha "sospeso tutte le operazioni" con l'Unesco dopo che l'agenzia delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione che, secondo lo stato ebraico, non riconosce i legami con il Monte del Tempio - come gli ebrei chiamano la Spianata delle Moschee a Gerusalemme - e il Muro del Pianto. Una decisione che il premier Benyamin Netanyahu ha definito "assurda" e che equivale a dire che "la Cina non ha legami con la Grande Muraglia o l'Egitto con le Piramidi". [MORE]
La risoluzione, approvata dal comitato esecutivo dell'Agenzia, condanna la gestione israeliana dell'area, denunciando il mancato rispetto della libertà di accesso e di culto dei fedeli musulmani. Un testo respinto dal governo di Israele, che parla di una decisione che "trasforma il conflitto israelo-palestinese in una guerra tra religioni".
La polemica è esplosa nonostante dal testo fosse stato escluso un passaggio che definiva il Muro del Pianto, luogo di preghiera tra i più venerati dalla comunità ebraica, come parte integrante della moschea di Al-Aqsa, sito di culto musulmano della massima importanza. Il paragrafo della discordia era stato rimosso in dopo l'intervento della direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, che in una nota aveva invitato il comitato a "non infiammare ulteriormente la situazione sul campo".
Il delegato palestinese all'Unesco, Mounir Anastas, ha voluto rispondere alla polemica: “Israele finge che con questa decisione palestinesi e arabi neghino l’importanza storica della città vecchia di Gerusalemme per il popolo ebraico. In realtà, se si legge il terzo paragrafo della risoluzione, si può vedere che comincia con il riconoscimento della sua importanza storica per le tre religioni monoteiste”.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine telegraph.co.uk)