Estero

Israele, pubblicata la "lista di scambio" per Shalit

 ROMA, 16 OTTOBRE 2011 - È di 447 il primo gruppo di prigionieri palestinesi da liberare in cambio del soldato israeliano Gilad Sharit. Oggi è stata pubblicata la lista completa dei nominativi, fra cui spuntano i nomi di 27 donne.
A questi, entro due mesi, si dovranno aggiungere altri 550 palestinesi per completare il “baratto”.
L'accordo fra i due Stati rivali era già stato raggiunto giorno 12 ottobre, ma solo oggi si conoscono tutti i nominativi del primo gruppo, pubblicati sia da parte israeliana che da parte palestinese.[MORE]

Il soldato israeliano era stato imprigionato il 25 giugno 2006 da guerriglieri palestinesi durante un attacco contro un avamposto militare. Nel corso del 2007 era stato lo stesso Gilad, in un messaggio audio, probabilmente autentico, a chiedere l'aiuto del governo israeliano attraverso il rilascio di alcuni prigionieri palestinesi.

Noam Shalit, padre di Gilad ed autore di un video in cui mostrava, attraverso programmi grafici, se stesso invecchiare nell'attesa invana del figlio, ha affermato ieri, secondo quanto riporta il sito web di Haaretz: “non è finita fino a quando Gilad non sarà a casa". "Solo quando vedremo Gilad tra le nostre braccia – ha concluso - sapremo che è tutto dietro le nostre spalle e che lui è a casa. Per ora lo stiamo aspettando”.

Da parte israeliana non si fanno attendere le proteste. “Anche se molti di noi rivogliono Shalit a casa, dobbiamo agire con forza per il suo rilascio e non arrenderci al terrorismo e alla liberazione di gente che ha ucciso 600 ebrei”, ha detto un manifestante che protestava insieme ad alcune persone davanti alla casa di Shimon Peres, presidente dello Stato di Israele.

Anche se, recita Pace Reporter, “dall'inizio della seconda Intifada (settembre 2000) al 20 giugno 2007, hanno perso la vita 4626 palestinesi e 1050 israeliani. Almeno 214 palestinesi sono morti negli scontri tra le milizie di Hamas e Fatah. Il bilancio provvisorio della guerra nella Striscia di Gaza del dicembre2008/gennaio 2009 è di quasi 800 palestinesi morti, quasi metà dei quali civli, e 11 vittime israeliane”.

Marta Lamalfa