Estero

Israele: ora uomini e donne potranno pregare insieme al Muro del Pianto

GERUSALEMME, 01 FEBBRAIO 2016 – Svolta storica in Israele: per la prima volta uomini e donne potranno pregare insieme al Muro del Pianto. A deciderlo, il governo israeliano, con dieci voti a favore e cinque contrari. La volontà è quella di creare al Kotel di Gerusalemme, ossia al Muro del Pianto, una zona mista, in cui tutti, a prescindere dal genere, potranno meditare e ringraziare Dio con le proprie preghiere. La costruzione dell’area, che nascerà lungo il lato meridionale del Muro, attualmente occupato da un parco archeologico, dovrebbe costare dieci milioni di dollari. [MORE]

Un’ importante conquista per le cosiddette Donne del Muro, ebree riformate, per la maggior parte provenienti dagli Stati Uniti, che da oltre 24 anni si battono per ottenere spazi in cui poter pregare secondo le consuetudini ma che non prevedano la separazione tra uomini e donne.

La nuova area, di circa 900 metri quadrati, sarà accessibile tra qualche mese, una volta terminati i lavori e non sarà controllata dagli ortodossi, ma sarà amministrata da rappresentanti della corrente conservatrice e di quella progressista, riuniti in una commissione con delegati del governo.
L’ingresso agli spazi, sia a quelli vecchi, separati tra uomini e donne, che al nuovo, sarà comune, ma le due aree non saranno comunicanti tra di loro.
Le donne, come gli uomini, duranti i riti sacri, potranno dunque leggere la Torah ad alta voce e indossare gli abiti tradizionali.

Una decisione destinata a far discutere

La decisione del governo israeliano è stata definita rivoluzionaria per la storia della religione e della Città Santa dalle correnti dell’ebraismo riformato.

I rabbini Noa Sattah e Gilad Kariv, direttore esecutivo del Movimento Riformato, hanno infatti così commentato la storica decisione del governo: «Finalmente è stata messa la parola fine ad una situazione imbarazzante che vedeva divisi uomini e donne nella preghiera. Per anni il Muro del Pianto è stato oggetto di potere nelle mani degli ortodossi, ma ora tutto ciò sta per cambiare. Questa decisione significa una sola grande verità: c’è più di un modo di essere ebrei, c’è più di un modo per pregare e c’è più di un modo per connettere i credenti alle nostre tradizioni e alla nostra identità».

Di diverso avviso invece i conservatori intransigenti. Shmuel Rabinowitz, rabbino capo del Muro del Pianto, ha infatti dichiarato: «Questo luogo, da posto unificato e che unisce, si trasformerà in un’arena per confronti senza fine».

C’è, infine, chi pensa che la scelta del governo di Benjamin Netanyahu sia scaturita anche dalla necessità di non creare tensioni con le correnti dell’ebraismo americano.

[foto: sanfrancescopatronoditalia.it]

Antonella Sica