Estero
Israele, Netanyahu per ritorno alla calma
GERUSALEMME, 22 AGOSTO 2011 - Sembra arrivare una breccia di ragione da parte del governo israeliano, lanciatosi, dopo l'attacco del 18 agosto, in duri bombardamenti contro Gaza.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha infatti deciso che Israele cercherà un ritorno alla calma nei prossimi giorni e che, in caso di ulteriori attacchi di Gaza, la reazione israeliana sarà misurata.[MORE]
La dichiarazione arriva nel momento in cui situazione fra le due terre stava per diventare incandescente: dopo l'attentato ad Eliat, che provocò la morte di sette israeliani, l'Aviazione Israeliana colpì dodici terroristi di Hamas, benché l'organizzazione si fosse dichiarata estranea ai fatti, ma acconsenziente al gesto. I palestinesi decisero dunque di reagire, lanciando razzi contro l'Israele meridionale il giorno seguente.
Gli scontri hanno riportato alla memoria l'odore di precarietà che si respira al confine fra i due territori, contesi dal 1947, ed ha evidenziato come basti una piccola scintilla per far riscattare l'orgoglio nazionalista ed il risentimento verso l'altro. In una situazione fra le più delicate nel panorama mondiale, sono molte le responsabilità rimaste impunite e le imperfezioni di una risoluzione in equilibrio instabile.
Guardando con occhio retrospettivo al passato, la reazione moderata del governo israeliano fa riflettere. Forse indica che è giunto il momento di rimettere le carte in tavola e di riaprire un serio dibattito sull'annosa questione. Forse indica stanchezza, prostrazione, ristagno di un conflitto che va ormai avanti per inerzia. Forse è sempre il dio denaro che indirizza le reazioni politiche.
Forse, chissà, attraverso una maggiore comprensione dell'altro, attraverso la conoscenza reciproca, attraverso la contemperazione dei reciproci interessi, si potrebbe trovare una via d'uscita a questo ginepraio di spiriti.
Marta Lamalfa