Estero

Israele, 17 Marzo al voto anticipato

TEL AVIV, 3 DICEMBRE 2014 - Israele andrà al voto il prossimo 17 Marzo. La decisione di ricorrere alle urne era nell'aria ma solo oggi è stata ufficializzata dal Parlamento che ha anche stabilito una data precisa. Si  interrompe due anni prima del termine l'esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu che ha di fatto aperto una crisi di governo in seguito allo scontro con il ministro della Giustizia Tzipi Livni e il ministro delle Finanze Yair Lapid, culminato nella giornata di ieri con la cacciata dei due. I dissidi sono nati in seguito al controverso progetto del premier israeliano di rendere Israele "Stato del popolo ebraico". Alla decisione, giudicata da molti come una minaccia alla democrazia e ai diritti della popolazione araba-israeliana, i due ministri Lapid e Livni si erano opposti duramente accusando Netanyahu di aver virato eccessivamente a destra.  [MORE]


Il fallimento dell'ultimatum del premier israeliano, in cui richiedeva ai ministri “dissidenti” di allinearsi alle sue posizioni, e le costanti critiche hanno però reso nervoso il primo ministro Netanyahu: in un discorso alla nazione ha prima accusato gli ex ministri Livni e Lapid di aver tentato un “golpe” e ha poi affermato: “Non tollero più alcuna opposizione all'interno del governo nè ministri che da dentro il governo attaccano le politiche del governo stesso e i suoi leader" aggiungendo di voler andare al più presto alle elezioni così da ottenere  " un chiaro mandato dal popolo di Israele".


Secondo Lapid, giornalista ormai prestato alla politica, Netanyahu è “un irresponsabile” che “preferisce un accordo con gli ultraortodossi per anticipare le elezioni rispetto agli interessi di una parte più grande degli israeliani ”. Lapid accusa inoltre il capo del governo di aver messo a repentaglio il processo di pace autorizzando nuove colonie ebraiche nei territori palestinesi in Cisgiordania e di aver fallito nell'operazione dell'estate scorsa nella striscia di Gaza.

Dura anche l'ex ministra Tzipi Livni che giudica Netanyahu il capo di un governo di "estremismo, volontà di provocazione e paranoia" e  "un politico piccolo quello che ha parlato e ha raccontato storie sconnesse dalla realtà" .

(Foto da Haaretz)

 

Samy Dawud