ISIS, ucciso Lorenzo Orsetti, il militante italiano tra le fila dei curdi
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
BAGHUZ (SIRIA), 19 MARZO 2019 – È stato ucciso dai miliziani dello Stato Islamico l’italiano Lorenzo Orsetti, volontario combattente a fianco dei curdi da circa un anno e mezzo, nome di battagli Tekoser. L'Isis, attraverso il suo canale Telegram, ha diffuso la notizia dell’assassinio e ha pubblicato la fotografia dei documenti del giovane fiorentino, nato nel 1986. Lorenzo Orsetti è stato ucciso durante una battaglia a Baghuz, ultimo baluardo degli estremisti nella parte orientale della Siria e sarebbe morto in un'imboscata.
“Mi ha telefonato il suo comandante curdo e mi ha detto che Lorenzo è morto insieme a tutti quelli del suo gruppo in un contrattacco dell'Isis. Sembra che il suo gruppo sia stato accerchiato, era con una unità araba, ma non so cosa significhi esattamente da un punto di vista militare. Li hanno uccisi tutti", ha spiegato il padre di Lorenzo Orsetti, Alessandro.
L'immagine, pubblicata sui social network da Aamaq, piattaforma di notizie legata all'Isis, mostra il viso e parte del busto della vittima, a terra. Accanto al volto appaiono le punte di due scarponi militari, probabilmente indossati dai miliziani dell'Isis autori dell'immagine, come riporta l’ANSA.
Orsetti combatteva nelle file delle milizie curde Ypg, legate al Pkk turco, contro i jihadisti dello 'Stato islamico'. Era stato di recente intervistato da media italiani come combattente volontario italiano a fianco dei curdi contro l'Isis.
"Siamo orgogliosi di lui, della scelta che ha fatto, ma ora siamo distrutti dal dolore. Da un anno e mezzo, cioè da quando è partito, stavamo in angoscia, più contenti quando lo sentivamo al telefono, in ansia quando stavamo un periodo senza sentirlo", ha raccontato il padre Alessandro.
Intanto, la salma di Lorenzo Orsetti potrebbe non tornare più in Italia e venire seppellita in Siria per volere del giovane italiano, secondo quanto spiega il padre all’ANSA: "Il suo comandante mi ha detto che Lorenzo aveva chiesto di essere seppellito là in caso di morte in battaglia. Noi penso che accetteremo la sua decisione anche se non avremo un corpo su cui piangere. Noi vorremmo riaverlo qui a Firenze ma al tempo stesso lui ha detto di voler esser seppellito coi martiri di questa guerra. Che possiamo fare? Lo avrebbe anche scritto. Accetteremo probabilmente la sua decisione, anche se non avremo una tomba su cui piangerlo. Ci hanno pure invitato ad andare là, non so cosa faremo".
Le forze curdo-siriane con cui combatteva Lorenzo Orsetti hanno diffuso l’ultima lettera del fiorentino: “Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Beh, non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli, e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà. Quindi, nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguri tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza mai! Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate la forza, e di infonderla nei vostri compagni. È proprio in quei momenti più bui che la vostro luce serve. E ricordate sempre che ‘ogni tempesta comincia con una singola goccia’. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin!”.
fonte immagine Il Messaggero