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Iraq, dal Pentagono l'annuncio: l'Isis avrebbe usato armi chimiche contro i curdi

WASHINGTON, 14 AGOSTO 2015 - Dalla voce di un funzionario del Pentagono, emergono nuovi dettagli in merito all'attentato condotto lo scorso mercoledì dalle milizie del sedicente Stato Islamico contro le forze curde. Pare, infatti, che l'Is avrebbe adoperato l'iprite, meglio noto come "gas mostarda".[MORE]

IPRITE IN IRAQ

La notizia, inizialmente comunicata dal ministero della Difesa tedesco, è stata ripresa e divulgata dal Wall Street Journal che ha riportato, come sua fonte ufficiale, le parole di un funzionario interno al Pentagono. "Abbiamo informazioni credibili sul fatto che l'agente usato nell'attacco era l'iprite", riporta il Journal, un attacco che sarebbe stato realizzato mercoledì, vicino Makhmour, a circa 50 chilometri da Irbil, e, a causa del quale, gli uomini curdi avrebbero accusato gravi problemi respiratori. Dal ministero teutonico, un portavoce, per primo, aveva sostenuto la teoria delle armi chimiche lanciate, a inizio settimana, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno "molti all'interno delle forze curde - ha dichiarato - hanno sperimentato dopo l'attacco problemi respiratori. I tedeschi sono al fianco, con 90 persone sul territorio, delle forze curde da settembre, aiutandole a respingere l'Isis". Armi, che, secondo il Journal, lo Stato Islamico potrebbe aver ottenuto grazie ad arsenali iracheni e siriani.

LA DENUNCIA DELLE YPG

Non è la prima volta che dalle regioni del Kurdistan, si parla dell'utilizzo di armi chimiche, già a luglio, infatti, le Unità di difesa del popolo curdo (Ypg) avevano lanciato l'allarme, facendo riferimento a manovre che lo Stato Islamico avrebbe realizzato verso il 28-29 giugno nella provincia di al - Hasaka (Siria orientale). Voce della denuncia fu Redur Xelil, rappresentante Ypg, che sottolineò l'importanza, cruciale, del tempestivo intervento medico, locale, che permise agli uomini colpiti di rimanere in vita. Anche l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, ha più volte denunciato gli abusi chimici dell'Is, asserendo di detenere prove concrete, filmati e immagini, che li comproverebbero.  Gli episodi citati, purtroppo, non sono casi isolati, in un attacco bomba di gennaio, infatti, l'Is avrebbe adoperato armi al cloro. L'uso dell'iprite, però, costituirebbe un pericoloso sintomo di una maggiore "capacità" degli uomini di al-Baghdadi in battaglia.

L'IPRITE E L'ARSENALE SIRIANO

Durante la prima guerra mondiale, per l'esattezza in Belgio, a Ypres (da cui prese il nome) nel 1917, venne per la prima volta adoperata, come arma chimica, l'iprite. Noto anche come gas mostarda, per il pungente odore, l'iprite (in chimica tioetere del cloroetano) è una sostanza particolarmente persistente, in grado di permanere, nel terreno, per diverse settimane. Di colore bruno tendente al giallo, è un potente vescicante, capace di penetrare in profondità nella cute creando piaghe devastanti. Adoperato nella guerra d'Etiopia, tra il 1935 e il 1936, venne poi definita, da Gheddafi, "un'arma terribile". Bandita nel 1925 con il Protocollo di Ginevra, che pose il divieto d'uso di gas asfissianti e mezzi biologici di guerra, nel 2013, il governo siriano, in occasione dello smantellamento del proprio arsenale chimico, ammise di avere a disposizioni ingenti quantità di gas mostarda e proprio questa, sarebbe la ragione che, oggi, farebbe propendere le fonti citate dal Journal, per la Siria come "fornitore" primo (di iprite) dell'Is , anche se, di certo, non è, ancora, possibile escludere altre piste.

Fonte foto: wired.it

Ilary Tiralongo