Politica
Iozzi: "A Girifalco le statistiche hanno ancora riservato un triste primato"
GIRIFALCO (CZ), 19 OTTOBRE 2013 - (Riceviamo e pubblichiamo) Il 17 ottobre c.a. è stato presentato il Rapporto Svimez 2013 e quanto emerso dai dati dell’associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno è simile ad una ecatombe. La Calabria è la regione più povera d’Italia, con il Pil pro capite più basso, con la produzione industriale in ginocchio che segue un trend ormai costantemente negativo. I dati che fanno poi riferimento all’occupazione fotografano una regione ridotta ormai in macerie con un tasso di disoccupazione in netta crescita.
Insomma un quadro devastante che tratteggia una regione sull’orlo del baratro a rischio desertificazione industriale, dove i consumi non crescono da 5 anni, dove crescono le tasse e si tagliano le spese, dove una famiglia su 7 guadagna meno di mille euro e in un caso su quattro il rischio povertà resta anche con due stipendi in casa. Capitolo a parte meritano poi i dati sull’occupazione poichè il tasso di disoccupazione assume cifre astronomiche. Ma quello che più impressiona è il dato sull’emigrazione. E qui entra in ballo Girifalco e il suo triste primato che certifica il fallimento della classe politica e dirigente che ha amministrato Girifalco in questi ultimi 10 anni.
Il dato del 2011 dice che dalla Calabria sono partite 14200 persone dirette per la maggior parte in Lombardia e verso le regione del Nord in generale. Dal 2002 al 2011 i meridionali laureati emigrati all’estero sono stati oltre 20 mila e quelli calabresi provenivano soprattutto da Dinami, Mandatoriccio, Cariati, Bisignano, Amantea, Soriano, Corigliano Calabro, Amantea e Girifalco.
Girifalco quindi sui gradini più alti del podio per quanto riguarda la "fuga dei cervelli" e di converso le scarse capacità territoriali di favorire l’impiego dei suoi figli.
Del resto non c’è da meravigliarsi. In un paese dove non si parla di occupazione, dove negli ultimi 10 anni non si è mai sentita pronunciare la parola sviluppo non rimaneva che attendersi come ultimo atto la certificazione del fallimento dei nostri amministratori comunali.
Amministratori estranei all’impegno per il bene comune e alla ricerca di soluzioni partecipate e democraticamente indicate. Piuttosto impegnati quotidianamente alla ricerca dello scontro e a dare fuoco alle polveri alimentando prove muscolari che lasciano il tempo che trovano.
Ipocrita sarebbe però non riconoscere una cosa e cioè che Girifalco, grazie al sindaco Deonofrio e alle sue due compagini amministrative, ha seguito la scia che indica le regioni del Sud come i territori che più hanno dimostrato interesse per le energie rinnovabili. Infatti grazie al suo impegno a Girifalco è stato creato l’unico parco eolico d’Italia a produzione zero, fermo e sotto sequestro.
Di fronte a quanto dichiarato dal Rapporto Svimez non c’è altra interpretazione se non quella di assumersi le proprie responsabilità rassegnando le dovute dimissioni. Girifalco non ha più tempo da perdere dietro alla vanità di una amministrazione che, pur di indossare pennacchi, sta conducendo i propri cittadini verso un imbuto dal quale sarà difficile uscire.
Notizia segnalata da Roberto Iozzi - capogruppo PD Comune di Girifalco [MORE]