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"Io e te" di Bernardo Bertolucci, poesia di un amore angelico
Il 20 Marzo 2013 esce in dvd Io e te di Bernardo Bertolucci. Il regista ritorna dietro la macchina da presa dopo nove anni dall’uscita di The dreamers - I sognatori del 2003. Tratto dall'omonimo romanzo di Nicolò Ammaniti, il film è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes ed è uscito nelle sale italiane il 25 ottobre 2012.
Io e te è un film intimo e lirico che racconta la dolcezza dell’amore fraterno scoperto per caso da due adolescenti smarriti e soli in un mondo falso e distratto che li ignora.
Già in The dreamers Bertolucci aveva dimostrato un interesse particolare nei confronti dell’amore fraterno, che in quell’occasione veniva indagato come un “complesso edipico” atipico, determinante nell’impedire la realizzazione del rapporto dei due giovani con il mondo esterno e con l’altro sesso. Se ne può far derivare, pur attraverso l’elemento dell’indagine psicologica portata alle estreme conseguenze in The dreamers, l’importanza e la forza attribuita da Bertolucci al rapporto d’amore fra fratello e sorella, qui invece totalmente positivo.
Lorenzo è un adolescente introverso e schivo che decide di nascondersi nella cantina del suo appartamento con i suoi libri e un formicaio chiuso in una scatola, invece di partire con la scuola per la settimana bianca. In modo del tutto casuale, galeotta la cantina come luogo di sicuro rifugio, Lorenzo conosce la sorellastra Olivia, tossicodipendente, che gli impone la sua presenza non sapendo dove andare a dormire. Inizialmente Lorenzo rifiuta di condividere con lei il suo rifugio ma in poco tempo i due ragazzi iniziano a volersi bene e trovano, l’uno grazie all’altra, la forza per affrontare le loro paure.
La storia del film è raccontata attraverso tocchi di luce, nel buio di una cantina. La forza espressiva dei due personaggi e delle scene, di cui sono i soli protagonisti, è racchiusa nella luce che si ferma sui loro volti, dando vita con tenerezza agli occhi dell’anima di due ragazzi soli; la telecamera li segue in silenzio raccontando, attraverso i gesti e i gli sguardi, solitudine e disperazione. La sofferenza che accomuna Olivia e Lorenzo è quella che provano al dischiudersi - sempre impietoso - del mistero dell’esistenza dinanzi alle anime innocenti e pure, una sofferenza necessaria che hanno il diritto di vivere fino in fondo perché adolescenti, ma resa più profonda dall’assenza di una realtà familiare sana, serena, di una famiglia unita, capace di comunicare loro comprensione e fiducia nella vita.
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Ognuno di loro, a proprio modo, tenta di fuggire dalle lusinghe di un mondo falso e meschino che, dopo aver offerto le sue allettanti promesse di felicità, presenta il conto amaro. Lorenzo si rifugia nella compagnia dei libri, nell’amore per la natura, logica e perfetta, come la vita del formicaio. Olivia cerca di diventare forte di fronte alle emozioni, attraverso la droga.
Olivia: "Quando ti fai non ti tocca nulla, non senti più niente, nessuno ti può fare del male quando ti fai".
Lorenzo: "Be', non è una figata?!"
Olivia: "No, non è una figata perchè sei indifferente, e l'indifferenza non è una bella cosa, e poi diventi fredda, cattiva."
Entrambi inseguono un’illusione d’indifferenza verso il mondo che, per quanto possibile ed efficace in apparenza, li emargina e li rende più fragili e più soli.
E’ significativo che nel film non vengano proposte altre alternative valide come l’amicizia, la scuola, l’amore, forse foriere ugualmente di illusione e delusione, ma l’ancora di salvezza nel vuoto, la farfalla che si alza in volo sull’orlo di un baratro, sia l’amore fraterno, una speranza che si ritrova lontano dal mondo, pur nello squallore di una cantina. Per quanto si possa rinnegarlo e fingere di poterne fare a meno, questo amore ha un valore unico ed irripetibile, raffigurato idealmente dall’amore fra gli angeli, quel legame reso indissolubile - razionalmente o senza ragione - dallo stesso sangue che scorre nelle vene.
Sebbene Io e te sia un’opera della maturità artistica del regista sessantunenne, si presenta con uno stile che ha la freschezza e l’ingenuità dell’opera prima. Il regista posa uno sguardo pieno di tenerezza sulla sensibilità degli adolescenti, ne accarezza i contorni con la luce, senza condannarne le scelte, ma facendone comprendere la più intima fragilità; l’immagine mentre scolpisce il dialogo dei corpi ne svela le anime, vulnerabili perché così piene di paure ed attese.
Il film è una riflessione silenziosa, ma ardente e commossa, sulle sofferenze e la solitudine dell’adolescenza, un delicato e prezioso momento della vita, che ha una fortissima necessità di sentimenti, ideali, legami.
Regia: Bernardo Bertolucci
Interpreti: Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Pippo Delbono, Veronica Lazar
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 97'
Origine: Italia, 2012
(nella foto Jacopo Olmo Antinori/Lorenzo e Tea Falco/Olivia)
Gisella Rotiroti