Cronaca

Intimidazioni a Restuccia: la conferma di quanto fragile sia, in Calabria, il tessuto democratico

VIBO VALENTIA, 17 GENN. 2011 - Vincenzo Restuccia 101 intimidazioni in Calabria Le associazioni di categoria e le banche facciano di più

L’ennesima intimidazione all’imprenditore calabrese Vincenzo Restuccia è la conferma di quanto fragile sia, in Calabria, il tessuto democratico.  Sono anni che Restuccia si trova a fronteggiare intimidazioni di ogni tipo, più di 100 riferiscono le cronache, avvenute, questo sicuramente è ancora più inquietante, anche in pieno giorno prendendo di mira con colpi di arma da fuoco i mezzi guidati dagli operai sui cantieri. [MORE]

Avere appreso che le banche interrompono o rallentano le proprie linee di credito dopo le intimidazioni ci fa vergognare e ci preoccupa. Ci interroga sulla reale funzione delle banche in territorio come il nostro e del controllo che su di esse viene esercitato.

Quello che la ‘ndrangheta minaccia non è solo la libertà di impresa. La ‘ndrangheta violenta il diritto al lavoro e più in generale nega la possibilità di vivere in un Stato democratico all’interno del quale ognuno può autodeterminarsi come libero cittadino.

La nostra solidarietà va certamente a Vincenzo Restuccia ed alla sua famiglia, provata, come lui stesso ha raccontato in una recente e commovente intervista video, da anni di paure e di violenze con le quali sono stati costretti a convivere. La nostra solidarietà va anche agli operai, 200 circa, ed alle loro famiglie che non hanno mai lasciato solo il titolare della loro azienda appoggiando la sua scelta di non pagare il pizzo e rispettare le regole.

Queste storie ci raccontano di una Calabria che senza i clamori dei media nazionali, fa una scelta coraggiosa e giusta. Decide di non pagare e di seguire le leggi dello Stato. E la ‘ndrangheta ha paura dei cittadini liberi. 

Da questa lunghissima serie di intimidazioni che colpiscono Restuccia perché non paga, se ne potrebbe dedurre che molti altri imprenditori, non sono colpiti da attentati solo perché pagano, perché cedono. Ed allora le associazioni di categorie siano ancora più incisive nello spingere i loro associati a non pagare e a denunciare. Lo Stato intervenga con più concretezza nel contrasto alla criminalità organizzata, con più risorse e con una classe dirigente realmente impegnata.

Stato e società civile siano un muro contro le mafie.

Associazione Universitaria Calabrese Ulixes
www.associazioneulixes.org