Cronaca
Intimidazione nel ragusano, la mafia cambia rotta?
SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA), 26 FEBBRAIO 2012 – Sarebbero da ricollegare all'intimidazione avvenuta nei giorni scorsi ad una ditta di costruzioni in legno i colpi di kalashnikov esplosi contro un'azienda di prodotti ortofrutticoli ed il ristorante della piazza di Punta Secca, località resa famosa da qualche anno dal regista Alberto Sironi, che l'ha scelta per ambientarci la trasposizione televisiva delle storie del commissario Salvo Montalbano.
Sentiti dai carabinieri, i titolari degli esercizi fatti oggetto di intimidazione hanno però escluso precedenti richieste di estorsione che potrebbero dare conferme a quella che sembra essere un primo accenno di escalation della criminalità locale.
È proprio alla luce di questa sensazione che il comandante provinciale dei carabinieri, Salvatore Gagliano, ha disposto una vasta operazione di controllo del territorio che ha coinvolto più di un centinaio di uomini tra Santa Croce Camerina, Comiso, Modica e Scicli, nei quali si sono riscontrati numerosi posti di blocco, controllo dei pregiudicati e varie perquisizioni domiciliari, operazioni che si sono concluse con gli arresti di Mario Caruso, 54 anni, residente a Ragusa ma originario di Noto, sorpreso a Comiso in possesso di sei chilogrammi di marijuana e per Fitouri Sokmani, 24 anni, arrestato a Santa Croce con addosso 18 grammi di hashish.[MORE]
Due fori di proiettile e sei bossoli, sono stati trovati di fronte al ristorante dopo la segnalazione di due cittadini, presentatisi in caserma per denunciare gli spari sentiti la notte precedente.
La mafia, nel ragusano, c'è sempre stata, basti considerare l'importanza che, per le organizzazioni criminali, ricopre il mercato ortofrutticolo di Vittoria (rientrato nella più ampia inchiesta “Sud Pontino” che ha coinvolto anche il mercato ortofrutticolo di Fondi, a Latina) o lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune di Scicli già nel 1993, ma fino ad ora si era sempre resa invisibile, alimentando maggiormente l'ala “affaristica” che non quella militare.
Capire il perché di questo cambio di rotta può essere il primo passo per bloccare l'escalation violenta sul nascere.
(foto: palermomania.it)
Andrea Intonti