Intervista esclusiva alla madre di Matteo, il 21enne morto in un incidente stradale a Torino
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Torino 15 giugno 2011-<<Matteo è dentro me ed è questa la forza che mi permette di andare avanti>>, così, Annamaria Palummeri, madre di Matteo Abbona, mi accoglie nella sua casa.
Il motivo che mi spinge ad accettare il suo invito è la ricerca di verità.
La casa è piena di amici di Matteo, come tutte le sere si riuniscono per uscire ma manca solo lui. Negli occhi il dolore, sono pieni di significato, tutti mi parlano di Matteo e del ragazzo che era.
Annamaria mi prende per mano e mi porta nella stanza di Matteo. Intatta come l'aveva lasciata prima del tragico incidente.
Osservo i jeans, il giubbotto in pelle, i guanti e le scarpe che indossava la sera dell'incidente.[MORE]
Tutto era intatto, i pantaloni senza segni, il giubbotto perfetto, nulla fa pensare ad una caduta sostenuta. Ho visto che solo il giubbotto era visibilmente tagliato con una forbice, fatto dai medici, per permettere il massaggio cardiaco.
Questo fa pensare che Matteo non andava a gran velocità altrimenti, nella caduta, gli indumenti avrebbero riportavano segni importanti.
Osservo commosso i mille volti del dolore: tanti progetti per un figlio così giovane, la fidanzata di Matteo comunica solo con gli occhi, la sua voce non serve; dentro se porta tutto l'amore che ha dentro. Così Annamaria riflette sui potenziali nipotini mancati, alla prospettiva futura di suo figlio che diventa utopia.
L'uomo in macchina aveva lo stop, nel frattempo in lontananza giungeva un pullman (il conducente ha dettagliatamente descritto l'incidente che ha riportato anche alla mamma di Matteo).
E' probabile che il conducente dell'auto, abbia avuto una svista, ha osservato il pullman che giungeva e ritenendo che ci fosse lo spazio e il tempo sufficiente per svoltare ha preso l'iniziativa ma non si è accorto di Matteo.
L'impatto non e' stato ad alta velocità ma la caduta di Matteo e' stata fatale: "il terreno era bagnato, il ragazzo ha visto improvvisamente l'auto, ha cercato di evitarla ma è stato colpito in pieno. Nel cadere ha battuto col mento in terra ed una rotazione violenta del corpo gli ha fatto spezzare l'osso del collo".
Il 118 è giunto con celerità, il medico ha cercato di rianimarlo. Il massaggio cardiaco a nulla e' servito, anche se il cuore, per un attimo, aveva ricominciato lentamente a battere. Lo stato di coma e' stato irreversibile.
Annamaria precisa: <<il conducente dell'auto non è scappato, quindi, è una persona ben identificata, indagata per omicidio colposo e pare che sia intervenuto; inoltre, le forze dell'ordine hanno la testimonianza di più persone compresa quella del'autista del pullman. Da quest'uomo mi sarei aspettata almeno il coraggio di esprimere solidarietà umana, di chiedere perdono>>.
Gli amici sottolineano che Matteo era una persona dinamica, piena di Vita; un amico sincero e sempre presente. Era iscritto al secondo anno della Facoltà in giurisprudenza; la passione per moto da sempre, un ragazzo vigile, attento a mosse non azzardate, solo la voglia di assaporare la sua passione per la moto. La sera lavorava anche in pizzeria e solitamente si riunivano al bar , un punto di riferimento per gli amici per organizzare la serata.
Matteo ha donato gli organi, era ciò che voleva. Si evince da una dichiarazione della ragazza con cui Matteo ha parlato, casualmente, prima di abbandonare il locale. Subito dopo il tragico incidente che gli è costata la vita: una fatalità, forse, di un libro già scritto, così breve come lo è stata la sua Vita.
Nel video, il funerale colmo di persone che amavano e continuano ad amare Matteo. I suoi amici, in moto, che lo accompagnano in Chiesa.
Uno striscione nel punto dell'incidente per non dimenticarlo. Matteo è sempre dentro noi, un'indelebile presente.
Una lettera degli amici a Matteo lascia aperte le speranze di un'anima che ci sarà per sempre anche attraverso piccoli segnali, insoliti, in cui crediamo: una farfalla bianca nella pioggia che si posa sulla spalla di un'amica; un colombo che puntella la finestra della casa di Matteo come per richiamare l'attenzione, una lucertola vista all'ombra al secondo piano dell'abitazione, lui che amava gli animali e le lucertole soprattutto .Il cane a cui era affezionato e il gatto di 21 anni presentano atteggiamenti atipici, come se avvertissero la sua assenza, anche loro sanno.
<<Ringrazio il Signore di avercelo fatto conoscere ma non di avercelo tolto>>, questa è l’ultima frase che, con un abbraccio significativo verso Annamaria, mi allontana dall’abitazione piena di Amore per un ragazzo che, certamente, per la sua purezza ora è un Angelo.
Gian Luca Cossari