Chiesa e Società
Intervista a Don Francesco Cristofaro: 13 anni di sacerdozio e un nuovo libro sulla preghiera
Domenica 7 Aprile a Simeri, piccola frazione del comune di Simeri Crichi (Cz) si sono svolti i festeggiamenti in onore del parroco Don Francesco Cristofaro per il suo tredicesimo anniversario di sacerdozio. La comunità, parenti ed amici si sono ritrovati attorno all’altare per la Santa Messa di ringraziamento presieduta dal giovane sacerdote, volto noto della tv per le sue trasmissioni e collaborazioni su Tv2000 e Padre Pio Tv, nonché collaboratore della Rivista Miracoli. Don Francesco è già autore di diverse pubblicazioni e porta la sua testimonianza di sacerdote con disabilità in tutta Italia.
Al termine della celebrazione eucaristica è stato presentato il suo ultimo libro dal titolo: Signore ti prego con il cuore – Tau Editrice. A Moderare la serata è stato l’attore teatrale Mario Sei. La prefazione è firmata dal giornalista Luigi Ferraiulo e la premessa da Mons. Costantino Di Bruno, Assistente Ecclesiastico Centrale del Movimento Apostolico. Durante l’incontro ci sono stati diversi momenti canori curati da Maria Cristina Monda, giovane animatrice del Movimento Apostolico, Stefania Rhodio Coordinatrice del Rinnovamento Nello Spirito Santo accompagnata da Tino Sanna. Le letture dei brani sono stati affidati al noto attore Salvatore Venuto.
«Ci sono momenti – afferma l’autore – in cui desideri far silenzio e iniziare un viaggio dentro di te, nel tuo cuore. Vuoi fuggire dal rumore del mondo, chiudere gli occhi e percepire il battito del cuore. Pensare la tua vita: chi eri ieri? Chi sei oggi? Cosa stai facendo? Verso dove stai andando? I cambiamenti, la misericordia del Signore nella tua vita. E poi, successi e fallimenti, incontri fatti e quelli mancati. Nella preghiera incontri il Signore, Colui al quale hai affidato la tua vita e ti accorgi che il tempo passa e hai il desiderio di crescere, di essere più vicino a Lui, sentire, pensare, volere come Lui. Vuoi che la Sua luce sia sempre più la tua stessa luce, la Sua umiltà sia la tua. Desideri elevare un inno di lode per le meraviglie ricevute e poi, una lacrima bagna il tuo viso e tu la lasci scendere perché sei nascosto al mondo e visibile Solo al tuo Signore».
Questo libro è un invito a ritrovare se stessi nella preghiera, in un dialogo sincero e colmo di fede con il Signore Dio. L’autore prende come punto di partenza alcuni salmi e attraverso la lettura e il commento di essi, ripercorre un viaggio dentro e fuori di se. In qualsiasi momento e in ogni pagina il lettore avrà la possibilità di rispecchiarsi e di mettere in esame e in discussione il suo personale cammino di fede. Alla fine di questo percorso si uscirà sicuramente arricchiti, mano nella mano con Dio per continuare il cammino.
- Perché un libro che ha come tema la preghiera?
Ogni giorno sui miei profili social ricevo decine e decine di richieste di preghiera dalle più semplici come il sostegno per un esame da sostenere all’Università, ma anche richieste molto serie come il desiderio di maternità, una dura battaglia con il cancro, la sofferenza di un proprio caro e tanto altro. A tutti rispondo: “prego per te. Fammi sapere. Prega anche tu con me e prega con il cuore”. E così inizia un accompagnamento spirituale, una conoscenza, un’amicizia.. Io credo che la preghiera e come l’ossigeno per la vita dell’uomo. Chi non prega è come smarrito. Io credo che la preghiera forma e trasforma. Io ho pregato 18 anni per la grazia della mia guarigione fisica. Il Signore non ha guarito le mie gambe ma ha guarito il mio cuore e i miei pensieri e oggi con quelle stesse gambe spesso fragili, giro l’Italia, le parrocchie dove mi invitano per portare questa testimonianza d’amore e di misericordia, perché per servire il Signore non servono gambe forti ma un cuore innamorato e quando si ama si possono solo compiere meraviglie.
- Perché il titolo: “Signore ti prego con il cuore”?
Quando si prega con il cuore, cadono tutte le corazze, le maschere e le armature. Chi prega sperimenta un limite e un bisogno. Nel libro c’è il racconto del Re Davide. Con il suo peccato di adulterio e di omicidio ha perso Dio, il bene più prezioso per lui. Prega con il cuore e grida al Signore tutta la sua miseria e povertà. Pregare con il cuore significa avere la capacità di commuovere lo stesso cuore di Dio. Le parole sulle labbra smuovono una brezza. Un cuore che prega crea un terremoto nel cielo. Nel libro sono io stesso a prendere per mano il lettore e servendomi di alcuni episodi della mia vita e di alcuni salmi, percorriamo insieme un cammino di conoscenza interiore. Nel libro si nota spesso l’espressione: “Tu ed io, io e te”. In questo libro convinco il lettore sull’importanza della preghiera e sulla certezza della paternità di Dio e della vicinanza di Gesù, di Maria, del Cielo tutto. Dio è mio Padre, io sono suo Figlio. Un padre ama suo figlio e ascolta sempre il suo grido. Leggendo questo libro, più volte le lacrime bagneranno il viso del lettore. Saranno lacrime belle perché si sperimenterà l’amore del Signore.
D. uno dei Salmi riportati nel libro è il 103:
Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici.
Perché la tua anima benedice il Signore?
Troppo spesso andiamo di corsa, mille cose, diecimila impegni. Non abbiamo mai tempo. Siamo macchine. Ma se ci fermiamo un attimo, se proviamo a pensare alla nostra vita, alla mia vita, è vero abbiamo vissuto momenti che ci hanno segnato negativamente ma quegli stessi eventi ci hanno formato e trasformato. Ma quanti momenti belli abbiamo vissuto? Prendetevi del tempo per voi e provate ad elencarli e incominciate a dire: “Signore ti benedico perché…”. Succederà anche a voi, ciò che è successo a me. Vi ritroverete a benedire il Signore anche per quelle cose che vi hanno provocato sofferenza e vi hanno fatto piangere.
Guardando indietro nella mia vita, vedo come una matita, disegnare un progetto d’amore. Ad impugnare la matita Gesù. Ho mille motivi per benedire il signore. Lo benedico perché mi ha amato, mi ama e mi amerà ancora. Lo benedico perché mi ha usato misericordia, mi usa misericordia e ancora ne userà nonostante le mie umane miserie. Lo benedico perché nelle sue mani le mie fragilità sono forza. Lo benedico per questi tredici anni di ministero sacerdotale. Lo benedico per ogni singolo incontro, per ogni singola storia e vita. Lo benedico perché 26 anni fa incontrai una donna che prendendomi per mano mi ha insegnato a pregare, a pregare con il cuore e mi ha fatto conoscere la strada del vangelo e della Chiesa. Questa donna la signora Maria Marino è l’Ispiratrice-Fondatrice del Movimento Apostolico. Se oggi sono quello che sono, un prete innamorato di Dio, della Vergine Santa, della Chiesa, è grazie a lei perché mi ha sempre raccomandato di essere un santo sacerdote.
D. Uno dei capitoli porta il titolo “Canto D’amore”. Di cosa parli?
In questo capitolo vi è un inno di lode al Signore nel giorno del mio anniversario sacerdotale. È un canto alla sua misericordia perché ricordo chi ero e chi sono oggi. Cosa lui ha fatto di me. Oggi in me c’è un bagaglio enorme di ricordi, custoditi nella mente e conservati nel cuore. Ci sono i ricordi di Francesco piccolo. Nessuno in famiglia e tantomeno io, avrebbe pensato che un giorno sarei diventato sacerdote. Il mio futuro non avrebbe dovuto essere tra i più belli. «Signora, suo figlio è nato con una paresi spastica alle gambe…» e così con voce serena il Dottore comunicò la mia patologia. Confusione e smarrimento nel cuore di mamma e papà. «Dottore, cosa significa?» la domanda di una mamma dal cuore semplice e puro e iniziò un calvario. Viaggi della speranza dal Sud ancora troppo indietro in tecnologia e progressi verso un Nord che appariva come la speranza. Treni di notte, lunghe ore di viaggi e di attese in sale comuni a tutti per cinque minuti di visita, strutture di accoglienza a prezzi bassissimi perché i soldi non bastavano mai.
Ho pianto ma Gesù ha saputo asciugare le mie lacrime. Mi ha fatto assaporare la sete di Lui. Con delicatezza si è messo al passo mio. Mi ha regalato un bastone speciale. Io mi sono poggiato e ho incominciato a camminare. Mi sono alzato da quel pavimento di quella Chiesa. Non più come Francesco ma come sacerdote di Dio. Ecco perché dico a tutti: Non smettete mai di pregare. Mai!