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Oggi esce Alaska: intervista ai Fast Animals and Slow Kids

VITERBO, 3 OTTOBRE 2014 - Il quarto disco dei Fast Animals and Slow Kids esce proprio oggi per Woodworm Label, distribuito da Audioglobe e The Orchard. Dopo un anno e mezzo dalla pubblicazione di Hybrìs, la band perugina si rimette in gioco con Alaska. In questa occasione rilasciano un'intervista a InfoOggi GrooveOn.

Buona lettura!


Come reagire al presente si può interpretare come una cartolina di voi e dei vostri luoghi. Contrariamente a chi si immagina in altri luoghi ed in altri tempi voi rimanete legati a quello che siete, potrebbe essere questo il vostro punto di forza?

Essendo molto ancorati alla nostra realtà non riusciamo ad immaginarci in nessun altro posto ed epoca che non sia qui e adesso. Siamo cresciuti tutti e quattro a Perugia; è la città dalla quale per noi Fast Animals è iniziato tutto ed è ancora il luogo in cui viviamo, la nostra casa, la nostra sala prove, il posto in cui usciamo e in cui manteniamo tutti i nostri affetti.

Siamo forse limitati però davvero non riusciamo a vederci in nessun altro modo se non come quattro ragazzi del centro Italia che hanno messo su una band negli anni '10. Che questo sia un punto di forza è decisamente difficile da dimostrare quindi per ora diremo che vivere il nostro presente è solo uno dei molti capisaldi dei Fast Animals and Slow Kids.

Com'è stata l'esperienza delle registrazioni nella casa sul lago?

Restare isolati dalla vita di tutti i giorni e pensare completamente alla musica per un mese intero è stata un'esperienza bellissima.
Penso si possa tranquillamente dire che abbiamo trovato il luogo perfetto per registrare, tant'è che abbiamo deciso di rendere omaggio a questa casa anche nella copertina del disco: da una finestrella della sala si intravede il lago di Montepulciano che per trenta giorni è stata la prima cosa che vedevamo ogni mattina.

[MORE]Come viene fuori Alaska e di cosa vuole parlare?

Alaska è nato durante il tour di Hybris, tra una data e l'altra. Tornavamo a casa e registravamo provini su provini, sentivamo proprio il bisogno di buttare tutto fuori. 
Non è un album monotematico, per quanto quella sensazione che ti fa venir voglia di restare a casa a scrivere una canzone piuttosto che uscire con gli amici a prendere una birra fa da filo conduttore a tutto il disco.

Tra Cavalli ed Hybris sono trascorsi solo due anni e si è notata una notevole maturazione, Alaska quali elementi eredita - e quali non - dai suoi precendenti?

Cavalli è stato il nostro primo disco e ha praticamente smesso di rappresentarci non appena è uscito; contiene pezzi scritti a cavallo tra il 2009 e il 2010 ed è stato pubblicato a fine 2011, quando praticamente avevamo scritto mezzo Hybris. Nelle nostre intenzioni Alaska eredita ben poco da Cavalli, ma magari ci saranno elementi di somiglianza ben definiti per ascoltatori esterni ai Fast Animals e per questo più obiettivi di noi. 
Alaska lo si può tranquillamente vedere come il proseguo di Hybris sia a livello concettuale che musicale.
I testi sono un'analisi più approfondita di stati d'animo che in questo ultimo anno abbiamo provato più intensamente rispetto a prima, mentre gli arrangiamenti e la musica in generale sono andati ad ampliare il discorso "wall of sound fatto in casa" che avevamo iniziato con Hybris.

I teaser servivano solo a fare incazzare i fan, vero?

Ahahah puoi dirlo forte!

La vostra intensa attività live è affiancata da una costante presenza sui social, qual' è - secondo voi - il loro ruolo nella musica contemporanea?

Con la maggior parte delle radio impegnate a passare musica commerciale e canali televisivi musicali ridotti a canali puramente televisivi, i social network, le webzine e le riviste che ancora resistono hanno oramai assunto un ruolo fondamentale nella musica contemporanea alternativa, diventando a tutti gli effetti il mezzo di promozione e divulgazione musicale per eccellenza.

I FASK occupano totalmente la vostra vita musicale o avete dei progetti paralleli?

Risponderemo a questa domanda in modo eziologico: i Fask ora come ora occupano totalmente la nostra vita in generale, questo rende problematico anche portare avanti altri progetti non musicali.
Quindi la risposta è “no”, solo Fask fino ad esaurimento della mungitura, poi Xfactor.

Tre dischi che consigliate di ascoltare ai lettori di GrooveOn?

Ne scriviamo quattro perché tre sono veramente troppo pochi per la nostra voglia di parlare di musica (degli altri).

  1. John Cale - Paris 1919 : Piccolo capolavoro del tuttofare dei primi Velvet Underground. Pop da camera anni '70.
  2. George Harrison - All Things Must Pass : Ok non conosciamo tutti i dischi post Beatles dei rimanenti Fab Four, ma questo triplo album vince a mani basse su tutto. Il Wall of Sound per eccellenza. 
  3. Wipers - Youth of America : U.S.A. anni '80, tra i dischi preferiti di Kurt Cobain e abbiamo detto due delle cose meno rilevanti. Post Punk ma Proto tutto il resto. 
  4. Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra - Fuck Off Get Free We Pour Light On Everything : Per ora il nostro disco del 2014.

 

Per guardare il video di “Come reagire al presente” CLICCA QUI

Per vedere le prime date del tour CLICCA QUI

 

Laratta Federico

 

 

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