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Intervista ai Captain Mantell, tutti i segreti e le curiosità di Bliss

VITERBO, 3 NOVEMBRE 2014 - Avevamo annunciato QUI l'uscita di Bliss, il loro quinto disco e suibito li abbiamo raggiunti per intervistarli e soddisfare tutte le nostre curiosità. Di seguito l'intervista. Buona Lettura.


- Salve equipaggio! Avete cambiato rotta rispetto ai vostri precedenti lavori, perché questo netto cambio stilistico?

Tommy: Salve Generale!
Potrei parlarti del cambio di line up con l’ingresso del Sergente Zags (Sergio Pomante) al sax, oppure del fatto che filologicamente questo disco rappresenta il quinto capitolo dell’epopea del Capitano (mentre i precedenti lavori vedono il Capitano inseguire un UFO e perdersi nello spazio ora il Capitano, tornato sulla Terra e sconvolto da ciò che ha trovato, comincia un lungo percorso terrestre alla ricerca delle proprie origini).
Ma la verita’ è che è stato un processo spontaneo. E’ la musica che comanda davvero... noi non facciamo altro che assecondarla.

- In Bliss si sentono diverse sonorità provenienti dagli scorsi decenni, in che modo i vostri ascolti influenzano le vostre composizioni?
Tommy: Probabilmente la questione nasce dal fatto che facciamo un po’ fatica a stare dietro a tutte le uscite al giorno d’oggi. Cerchiamo di rimanere aggiornati ma alla fine quando dobbiamo ascoltare davvero qualcosa per il gusto di farlo, ci mettiamo davanti al giradischi e tiriamo fuori gli LP ammuffiti dalle nostre collezioni. Continuiamo a trovare estremamente affascinanti le situazioni in cui ci si trovava a registrare i dischi del passato. Studi improbabili, con situazioni tecniche che al giorno d’oggi renderebbero nervoso qualsiasi fonico... E nonostante (o forse proprio grazie a) questi fattori il risultato ha qualcosa di magico, di evocativo. Un risultato che al giorno d’oggi pochi artisti riescono a raggiungere.
Questo è ciò che adesso ci dà piu’ ispirazione ed è pure il traguardo a cui tendiamo.
Infatti abbiamo voluto ricreare questa atmosfera registrando il disco in presa diretta, praticamente live, e mixandolo con un “orecchio” rivolto alpassato e uno al contemporaneo.[MORE]

- Com'è nata l'idea di mettere in secondo piano i sintetizzatori ed inserire il sax?
Tommy: Abbiamo incontrato Sergio in un momento di transizione della band. Il mutamento era in atto ma quando io e l’Ammiraglio Dix (Mauro Franceschini, batterista) abbiamo sentito il disco degli String Theory, trio di improvvisazione sperimentale nel quale sergio suona il sax, abbiamo capito subito che era quello il tassello mancante. E la musica non ci ha ingannato perche’ l’affinita’ musicale e interpersonale tra di noi si e’ rivelata idilliaca.
Sergio: L'idea del sax si sposa perfettamente con il percorso del Capitano che lo porta a ricercare le sue origini e quindi anche la semplicità, abbandonando le rigide regole delle macchine elettroniche che avevano caratterizzato il precedente sound della ciurma.

- Cosa rappresenta la copertina dell'album e come hanno influito le diverse collaborazioni nel disco?
Tommy: La copertina, realizzata dal nostro ormai fidato eeviac, e’ una rappresentazione del viaggio del Capitano alla ricerca delle proprie origini e della Beatitudine. Mappe, antichi e misteriosi strumenti di navigazione, un diario di bordo sono tutti elementi che evocano mondi lontani ed epoche remote in cui i viaggi si traducevano spesso in nuove scoperte o epiche disfatte...

- Con 7TIMES7 avete fatto un singolare esperimento assegnando ad ogni pezzo, oltre che dei simboli, dei videoclip. Che cosa ne pensate della correlazione tra musica e immagini?
Tommy: Bella domanda! Mi fa piacere parlarne.
7TIMES7 è il primo passaggio verso la ricerca della Beatitudine da parte del nostro eroe immaginato, concettualmente ma anche sul piano sonoro, introducendo la svolta di matrice rock che si e’ poi sviluppata pienamente in Bliss.
I sette video di 7TIMES7 terminano ognuno con il ritrovamento di un oggetto simbolico.
Questi simboli sono parte della nostra rivisitazione del percorso alchemico chiamato V.I.T.R.I.O.L., un percorso di purificazione dello spirito. I sette video sono usciti uno ogni sette giorni per sette settimane e l’ultima uscita, quella che completa il percorso e la sequenza di simboli, e’ stata il 21 Dicembre 2012. Il nostro intento era quello di cogliere l’occasione della supposta fine del mondo secondo il calendario maya per purificarsi e ripartire nella nuova era con una nuova consapevolezza. In tutto questo processo le immagini sono state fondamentali.
Ovviamente la musica e’ indipendente e risplende di luce propria, ma il fatto di poterci associare processi piu’ complessi e mirati attraverso le immagini è una oppurtunita’ che ci piace cogliere.

- Ci dobbiamo aspettare di un lavoro simile anche per Bliss?
Tommy: Bliss non e’ un concept album come 7TIMES7, quindi per ora le immagini forniranno un supporto alla musica senza pretendere un ruolo di rilievo.

- Perché la scelta del primo singolo è ricaduta proprio su "The Ending Hour" e sulla rivisitazione del mito del crocicchio?
Sergio: The Ending Hour nasce per essere un singolo. Durante le registrazioni al primo ascolto dicemmo:"ok, questo sarà il singolo".
Tommy: Il testo della canzone parla del confronto con i propri demoni e delle sensazioni che si provano nel momento appena precedente la fine, quando si tiriano le somme...
Il mito del crocicchio cadeva a pennello sia con il testo che con la ricerca stilistica di questo album. Vittorio De Marin poi ci ha messo del suo creando un video ironico e piacevolissimo. Anche l’idea dei tre finali a scelta e’ sua.. e stiamo ricevendo commenti entusiasti al riguardo.

- Nel video a suonare con voi tre appare anche Nicola Manzan, può essere considerato il vostro "quarto uomo"?
Tommy: Definirei Nicola il mio migliore amico senza pensarci un attimo.
Ne abbiamo passate tante insieme a partire dal nostro primo progetto hard core (Full Effect dal 1994), la prima band in cui ho cantato (‘Si:Pja - 1999), fino ad arrivare al tour con Il Teatro degli Orrori (A sangue freddo - 2010)...
Nicola, oltre a essere un caro amico, ha suonato gli archi nel disco.
L’idea di inserirlo nel video e’ stata di Vittorio, il regista... e’ stata una sorpresa anche per noi. Una bella sorpresa!
Bliss poi esce per una cordata di etichette capitanata proprio dalla sua label Dischi Bervisti (insieme a Overdrive Rec, Dreamingorilla Rec, Xnot You Xme). Quindi il legame con Nicola e’ profondo e indissolubile, anche se non lo definirei il quarto Captain.
Nel disco abbiamo potuto collaborare con altri artisti: Bleeding Eyes, Dj Muto e Liam McKahey. Con quest’ultimo abbiamo stretto un sodalizio artistico importante che probabilmente sfocierà in un lavoro insieme... ecco dunque un indizio su chi in futuro potrebbe in un certo senso essere il quarto Captain Mantell! A questo progetto si è anche unito il mitico bassista Andrea Lombardini, noto piu’ nell’ambiente jazz ma decisamente molto piu’ che adeguato ad ogni situazione. Quindi si prospettano degli interessanti ampliamenti di organico per i prossimi progetti.

- Prima di decollare di nuovo, consigliate tre dischi ai lettori di GrooveOn?
Tommy: Mi sento di consigliare dei dischi poco conosciuti perche’ mi verrebe spontaneo citare dei classici ma la cosa sarebbe di poca utilita’... quindi:

Chris Whitley - Dirt Floor
Duncan Sheik – Phantom Moon
Mondo Naif – Turbolento (in uscita a gennaio 2015)

Grazie della bella intervista e... ALLA PROSSIMA MISSIONE!!!



Federico Laratta

 
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