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26 GENNAIO 2015 - Emiliano De Martino debutta a Roma nello spettacolo teatrale 'Solo cento volte' dov'è anche autore e regista. E ha tanti progetti in cantiere.[MORE]
Com'è nata l'idea dello spettacolo?
“L’idea di questo spettacolo nasce 3 anni fa in un momento di forte coinvolgimento per l’argomento psicologico/psichiatrico, materia che da sempre mi affascina e studio poi nel calderone della mia vita fatta di progetti vari si sono miscelate magicamente le due cose… pensai di unire la passione e la curiosità al lavoro e così è stato … pensai ad un testo che stavo per mettere in scena in chiave psichiatrica e da li, mi buttai nella scrittura di questo nuovo spettacolo SOLO CENTO VOLTE”.
È difficile ricoprire il triplo ruolo di attore, regista e interprete?
“E’ molto difficile, molto ambizioso ( forse troppo mi capita di pensare) ma allo stesso tempo molto molto soddisfacente. Sono tre ruoli totalmente diversi tra loro che si scontrano l’uno con l’altro quando sono ricoperti da 3 persone diverse. quando sei tu tutti e tre a volte hai delle crisi esistenziale, da regista sogni e pretendi l’impossibile, l’attore ha bisogno di concretezza su cui lavorare e creare il personaggio e il produttore deve mediare tra i sogni costosi del regista e le strane esigenze dell’attore. l’unica cosa che è certa è che non me la posso prendere con nessuno, combatto da solo con mie diverse personalità, ma per fortuna sono contornato da una meravigliosa compagnia composta prima che da ottimi attori, da grandi persone e ognuno di loro occupa un posto speciale nella mia vita. È la cosa di cui vado più orgoglioso, il gruppo che ho riunito. Mi ero ripromesso da tempo di lavorare insieme a questo cast, tutti amici, ma per vari motivi non ci eravamo ancora riusciti, con altri la nostra amicizia è nata proprio sul set, mentre Antonio Fiorillo l’ho proprio voluto, ci siamo incontrati sul set del film effetti indesiderati finito di girare da poco e prossimamente al cinema e in quell’occasione mi sono perdutamente innamorato di lui, lo conoscevo già, ma vederlo dopo tanto tempo mi ha aperto la mente per un personaggio particolarissimo che solo lui poteva rendere tale, lui non è solo un uomo grande ma è un grande uomo”.
Perchè questo spettacolo è assolutamente da vedere?
“E’ assolutamente da vedere perché ci sto mettendo tutto me stesso, è uno spettacolo “diverso” parla di una rara sindrome psichiatrica LA SINDROME DI GANSER (solo 100 casi accertati dal 1800 ai giorni nostri) ma viene raccontata in chiave leggera ma non superficiale, mette il pubblico in scena, è un rebus da costruire tassello dopo tassello, ogni risata nasconde un magone ed ogni apparente elemento fuori posto ha un perfetto ruolo all’interno di questo viaggio raccontato da un giovane ed ambizione psichiatra che si ritrova a dover affrontare due di questi rarissimi casi da solo e a tentare varie procedure sperimentali che sfiorano il paradosso ma che condurranno lo spettatore a vivere queste vicende dei due pazienti (presunti) come un continuo scoprire, realizzare e riazzerare tutto ciclicamente”.
Hai altri progetti in cantina a teatro?
“Ma io di progetti ne ho moltissimi, ma ognuno di essi ha un proprio posto ed un giusto tempo. Quando sono partito da Bellizzi per venire a Roma avevo solo il sogno e neanche il cassetto. Oggi almeno posso dire di potermi permettere una grandissima cassettiera”.
Quali film hai in uscita?
“A parte gli scherzi di progetti già terminati e prossimamente in uscita c’è il film per il cinema “EFFETTI INDESIDERATI” prodotto dalla Easy cinema con la regia di Claudio Insegno con Biagio Izzo, Massimiliano Gallo, Francesco Procopio, Gianluca Di Gennaro, Rossella Pugliese ed io (al cinema da febbraio) e poi ho fatto una piccola partecipazione nel nuovo film di Silvio Muccino “LA LEGGE DEL DESIDERIO” sempre al cinema a febbraio,e poi … basta non vi dico altro”.
Un tuo sogno da realizzare?
“Ce ne sono tantissimi, ogni lato della mia vita ne nasconde uno, lavorativamente vorrei interpretare un personaggio fragile, diverso da tutto ciò che ho avuto la fortuna di fare fino ad oggi,nella vita privata vorrei imparare a vivere in maniera più spensierata e nella vita di coppia vorrei fosse ogni giorno come è stato da sei anni a questa parte”.
Ti manca Upas?
“Allora, Comunicato Ufficiale: UPAS mi manca e chiedo pubblicamente la grazia agli autori, Terracciano & Company fatemi uscire!! UPAS è una grande palestra e una bella famiglia mi auguro di tornare presto sul set e di rimettere in pista il mio ALFONSO VITALE che tanto mi ha dato sia in termini di popolarità sia in termini di crescita artistica, non che mi reputi particolarmente maturo come attore, anzi hai voglia di strada da fare, ma sicuramente mi ha dato modo di provarmi, di sperimentare e di approcciare a vari modi di essere diretto. La cosa bella di upas è anche questa lo stesso personaggio lo dirigono diversi registi ed ognuno di loro con il suo modo, e questo da delle sfumature diverse al personaggio, cosa che non capita praticamente mai su altri set dove il regista è uno solo.
Detto ciò vado a lavorare se no dal 17 febbraio al 1 marzo al teatro dell’angelo di Roma cosa vi faccio vedere?
vi aspetto in tanti!!!”
Stefano Telese