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Intervista a Kyle, l'astronauta dell'Indie/folk.
MILANO, 8 APRILE 2014 - GrooveOn intervista Kyle, all'anagrafe Michele Alessi, musicista calabrese uscito con il suo secondo vinile, più cd, per l'etichetta Overdrive Rec. La sua discografia ha all'attivo già due dischi (This is Water e Space Animals) più un Ep eD ha riscosso parecchio successo tra la stampa nazionale di settore.
Chi è Kyle?
Kyle è un progetto in evoluzione. Nato come contenitore delle mie canzoni acustiche essenzialmente voce-chitarra, si è pian piano trasformato in una band vera e propria con l’intervento dei musicisti che in questi anni hanno deciso di accompagnarmi. Con il loro gusto e il timbro del proprio strumento, hanno fatto si che quelle canzoni scarne e minimali si trasformassero in qualcosa di più stratificato. Sostanzialmente ho trovato dei fini arrangiatori oltre che degli ottimi musicisti!
E' uscito a Dicembre il tuo secondo lavoro, quanto è diverso da “This is water”?
La base di partenza è uguale, credo sia mutato un po’ il mio songwriting, ma tutto sommato so che le mie canzoni girano sempre attorno a determinati punti fermi. Space Animals però rispetto al predecessore ha un suono più coeso più uniforme: per questo lavoro ho coinvolto meno musicisti del precedente, e di conseguenza la buona parte delle canzoni sono arrangiate e suonate da noi 5. C’è da dire inoltre che suona decisamente meglio, la scelta di affidare il missaggio a Carlo Barbagallo e il mastering a Maurizio Giannotti si è rivelata ottima.[MORE]
Cosa ha fatto Kyle in questi due anni dopo l'uscita di This is water e Space animals?
Dopo un anno in cui abbiamo portato in giro This is Water, ci siamo subito messi al lavoro sul nuovo disco, introducendo un contrabbasso nella lineup, cosa che sognavo di fare da molto tempo. Sostanzialmente non ci siamo fermati quasi per nulla, tieni conto che abbiamo tutti altri progetti musicali, quindi qualcuno di noi ha trovato un po’ di tempo per dedicarsi ad altro e staccare un po da Kyle, ma tutto sommato sentivamo di dover dare quanto prima possibile un seguito alla prima uscita.
Space animals sta raccogliendo un sacco di recensioni positive da parte della stampa nazionale, secondo te perche'? Quali sono i punti di forza di questo disco?
Non sta a me dirlo. Posso fare delle ipotesi più che altro.. E’ di sicuro un disco molto colorato e stratificato. L’introduzione di ukulele e mandolino ha contribuito molto a mutare il suono, che probabilmente adesso ha acquisito dei caratteri esotici o cmq estranei alla tradizione a cui potrebbe appartenere un progetto come questo. Per il resto credo sia un album fatto di canzoni che sebbene suonino omogenee, siano comunque differenti tra di loro, e riescano a dare più sfaccettature della nostra idea di musica. Almeno lo spero!
Alle spalle di Kyle chi c'e'? Raccontaci un po' dei musicisti che hanno lavorato insieme a te in questo ultimo disco.
Come ti dicevo, i quattro musicisti che mi accompagnano dal vivo sono oramai entrati in pianta stabile in formazione. Sono amici che conosco da molto tempo e dei quali mi fido ciecamente: Yandro Estrada e Ignazio Nisticò, già membri di Camera237, Aldo D’Orrico chitarra dei Miss Fraulein e non solo, e Federico Mari nuovo acquisto al contrabbasso, ottimo anche per abbassare l’età media del gruppo. In Space Animals Ci sono anche vari ospiti che mi sono divertito a coinvolgere tra cui: Mirko Onofrio (Brunori Sas, Red Basica), Carlo Natoli (Gentless 3), Filippo Andreacchio (dei miei Captain Quentin) o lo stesso Carlo Barbagallo che oltre a missare il disco ha messo il suo zampino sotto forma di slide guitar, e molti altri.
This is water, un EP e Space animals, tre uscite tutte con overdrive rec, come e' nata questa collaborazione?
I ragazzi di Overdrive mi contattarono prima che iniziassi a lavorare a This is Water per propormi la collaborazione con questa nuova label che avevano in mente di fondare. Curavano all’epoca (come anche oggi d’altronde) un'altra etichetta dedita a produzioni hardcore, e volevano ripartire con un altro moniker per far uscire roba più variegata. La cosa che ricordo con piacere fu che mi chiesero cosa avessi per le mani in quel periodo e spuntò fuori che stavo lavorando al nuovo album Kyle. Sono molto legato a loro, lavorano molto bene e secondo me non sono completamente sani di cervello.
Salvatore (Saso) Signoretti
(Foto dalla rete)