Interviste
Intervista a Elena Russo, protagonista femminile nella fiction "Furore"
MILANO, 21 OTTOBRE – Un nuovo appuntamento nel mondo delle fiction e della recitazione, attraverso un’intervista all’attrice Elena Russo nel cast di “Rodolfo Valentino” e protagonista femminile nella fiction “Furore” nel ruolo di Sofia.
Ci può parlare dei suoi inizi nel mondo dello spettacolo? È una cosa che voleva fare da bambina oppure è accaduta per caso?
«No, non è accaduta per caso. Sin da quando avevo 7 anni avevo le idee chiare. Papà era attore, diciamo che l’ho ereditato nel DNA. Chiaramente all’inizio ne è passata di acqua sotto i ponti. Mi sono trasferita a Roma in attesa dell’occasione giusta e nel frattempo ho iniziato a lavorare come speaker in Radio ed in Tv».
Studio e fortuna sono basilare per il lavoro di attrice. Quale crede conti di più?
«Credo che lo studio sia fondamentale. Ieri ad esempio sono andata a fare un corso per approfondire certi aspetti del mio lavoro. Non bisogna mai fermarsi ed esplorare sempre nuovi mondi. Resto dell’idea che la fortuna ce la creiamo da soli. Il caso fortuito c’è e per chi crede è previsto da Dio, ma spesso siamo noi a crearcela».
Quale ruolo le piacerebbe interpretare in futuro?
«Quello che verrà dopo. Di solito quando accetto di interpretare un soggetto è perché mi piace particolarmente. Ad esempio, sarebbe bello interpretare Alda Merini, una poetessa».
Crede sia cambiato, negli anni, il mestiere dell’attore e il cinema in genere? Meglio oggi o ieri?
«È cambiato notevolmente, e sinceramente non so dove arriveremo. I costi aumentano a dismisura ed i produttori sono in difficoltà. Cambia molto ma io sono sempre molto fiduciosa, anche perché mal che vada saprò adeguarmi.
Quali sono le sue parti, i suoi ruoli ai quali è maggiormente legata?
«Direi tutti. Io vivo i personaggi che interpreto. Li amo tutti. Forse sono una volta, in Lituania, ne “I cerchi nell’acqua”, interpretai una mamma introspettiva e non mi fui soddisfatta i ciò che avevo
dimostrato e tirato fuori da quel personaggio».
Che rapporto si è venuto a creare con i vari registi con cui ha lavorato?
«Ho sempre instaurato buoni rapporti. Solo nel caso del film “Baciami piccina” il rapporto con il regista, R. Cimpanelli, il rapporto non fu idilliaco».
A parer suo quali sono le doti principali di cui un'attrice ha bisogno?
«Questo è un mestiere che non si inventa. O ci nasci o è veramente difficile. Devono esserci diversi elementi quali la forza di volontà, l’emotività e l’intuito».
Progetti futuri?
«Diciamo che per adesso non farò altre fiction. Sarò protagonista della serie “Furore”. Nei prossimi giorni, invece, sarò al teatro con “Il topo nel cortile” di Daniele Falleri che già ha riscosso un notevole successo e che andrà di nuovo in scena al Teatro Belli».
(Foto di: Roberto Manetta)
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