Interviste
Intervista a Dylan Magon: dopo The Voice sogno Sanremo. "Suor Cristina? La musica è tutt'altra cosa"
GENOVA, 03 OTTOBRE 2014 - Dylan Magon fin da piccolo sogna di cantare. Un sogno divenuto realtà quando ad aprile scorso è uno dei concorrenti del reality show The Voice dove inizia a muovere i primi passi nel districato e complicato mondo della musica. Dylan, classe 1993, nasce a Palermo ma trascorre la sua adolescenza a Fano, un piccolo paese delle Marche.
La musica r&b ha da sempre accompagnato la sua vita ed oggi è diventato il mezzo per comunicare emozioni e parole, che oggi sono state racchiuse in un primo album di debutto dal titolo “Diamante”.
Scopriamo insieme qualcosa di più del giovanissimo Dylan Magon in un’ intervista esclusiva per tutti i lettori di InfoOggi.it
Intervista a Dylan Magon: Viva "The Voice" e i talent show!
- Quando hai capito di voler fare il cantante?
«Diciamo che più che capito è stato un sogno che ho fin da piccolo. Sono stato sempre circondato da musica black, r&b e all’età di 10 anni ho incominciato ad interessarmi alla musica americana guardando i videoclip di artisti del calibro di James Brown. A soli 12 anni ho cominciato a scrivere i primi pezzi r&b e mi sono detto fra me e me : “sarebbe figo fare il cantante!”»
- Quattro aggettivi per descriverti?
«Allora : socievole, solare, orgoglioso e testardo perché inseguo i propri sogni.»
- Il primo disco acquistato?
«Michael Jackson. In realtà fu acquistato dai miei, ero talmente piccolo e ricordo pochissimo. In seguito ho acquistato la musicassetta dei Backstreet Boys.»
- Un ricordo della tua infanzia.
«Il ricordo che mi è rimasto impresso è che ho sempre lottato per il mio colore. Un ricordo forte e pesante allo stesso tempo, che mi porto ancora oggi. A Palermo erano anni di cambiamenti sociali. Era una sorta di fase di transizione e non si capiva bene cosa stava succedendo. Erano i primi anni delle emigrazioni e da parte della gente del posto c’era un atteggiamento quasi di rifiuto verso lo straniero, verso il diverso e si tendeva a discriminare e ad escludere. Per fortuna oggi sono cambiate tante cose e a Palermo non esiste più nulla di tutto questo, anzi ti dirò che al Nord c’è molto più razzismo. Al Sud oramai siamo tutti una grande famiglia e si sente molto meno quel clima di razzismo che invece si vive in alcune città del nord italia. Naturalmente quando parlo di razzismo, attenzione, intendo qualsiasi cosa - forma che si presenti come diversa dalla massa come ad esempio una cresta viola! La mentalità in Italia è ancora troppo provinciale. E’ importante oggigiorno cercare il sviluppare il più possibile la propria mentalità ed aprirsi al mondo. Su questo arriviamo sempre tardi rispetto al resto del mondo.»[MORE]
- Arriviamo al presente: The Voice of Italy 2014. Come ricordi la tua recente esperienza al talent?
«Bellissima esperienza, fino ad oggi la più bella della mia vita. per la prima volta ho capito cosa significa mettersi in gioco per e con la propria musica. Inoltre il percorso a The Voice mi ha permesso di arricchirmi tanto dal punto di vista umano ed artistico e ho stretto tante nuove amicizie. Partecipare al programma televisivo mi ha anche permesso di conoscere e capire molte cose riguardanti la musica.»
- Quanto è importante partecipare ad un talent show per emergere?
«Beh oggi la musica è diversa rispetto a molti anni fa. Le etichette discografiche non investono più tanto in nuovi talenti cosa che invece fanno i talent show. Inizialmente non ero uno di quelli a favore dei talent, anzi li ho sempre guardati con diffidenza. Mi sono però ricreduto e sono dell’opinione che il talent oggi rappresenti una parte della buona musica italiana. Non possiamo certo nascondere i talenti di Emma Marrone, Moreno, Alessandra Amoroso e tanti altri che sono nati grazie ad un talent show e che stanno arricchendo la musica italiana. Ben vengano i format televisivi come “The Voice” famosi e seguiti in tutti il mondo. Viva “The Voice” e viva i talent finchè serviranno a far si che giovani ragazzi possano continuare a sognare e a realizzare i propri sogni.»
- Descrivi con un aggettivo i coach di the voice, soffermandoti in particolare sul tuo mentore J-Ax.
«Noemi? dolcissima - Carrà : la Madonna italiana, lei è la Diva in persona. In America hanno la Madonna e noi in Italia abbiamo la Carrà. Pelù: pazzo, ma nel senso buono. La sua è una pazzia costruttiva che ti rende positivo.
J-Ax : geniale. E’ riuscito, insieme al mio vocal coach, a tirarmi fuori doti e sfumature della mia voce che neppure io conoscevo. Lo ringrazierò per tutta la vita e se oggi sono qui è comunque grazie a lui.»
Dylan Magon: Suor Cristina? Ha meritato la vittoria, ma la musica è tutt'altra cosa!
- Perché il pubblico è impazzito per Suor Cristina tanto da farla vincere per poi non premiarla nelle classifiche di vendita?
«Fenomeno Cristina : alle persone dico sempre noi facciamo della musica e la proponiamo in televisione. In realtà la musica e la tv sono due cose ben distinte e separate tra loro. Cristina è stato un fenomeno tv fortissimo, uno dei più grossi degli ultimi anni. Ha meritato la vittoria a The Voice, ma la musica è tutta un’altra cosa. Infatti in tv ha spaccato lo schermo conquistando tutto e tutti, ma nelle classifiche non è riuscita a fare lo stesso.»
- “Angeli e Diavoli” è il tuo singolo di debutto. Raccontaci come è nato.
«E’ il primo singolo estratto da “Diamante” ed è dedicato alla mia ragazza. Non è il classico brano lento sdolcinato. Nella canzone mi rivolgo alla mia ragazza dicendole “dammi la tua mano se vuoi volare e ti porterò nel mio mondo fatto di diavoli”. Nel brano paragono lei ad un angelo, mentre io sono il diavolo. L’ho scritta in piena notte ed è nata spontaneamente. Solitamente prima prendo la base e poi comincio a scrivere. La base era già pronta e ho incominciato a scriverci su e alla fine è uscito questo pezzo dedicato alla mia ragazza, romantico si, ma assolutamente non scontato.»
- “Diamante”, il tuo primo EP pubblicato lo scorso 01 Luglio, segna il tuo debutto sul mercato italiano. Se dovessi scegliere uno dei sei brani contenuti nell’EP…. -
«Sceglierei “Angeli e Diavoli” perché è la canzone a cui tengo di più. Mi piace molto il suono e lo stile del brano. Inoltre musicalmente parlando rappresenta al meglio quello che vorrei portare in Italia: un mix tra r&b e rap.»
- Progetti per il futuro?
«Tanti, ma prima di tutto volare a testa bassa e far si che questa mia carriera discografica sia più longeva possibile. Il mio sogno nel cassetto è partecipare al Festival della Canzone Italiana di Sanremo e sto cercando la chiave per accedervi. Stiamo lavorando e stiamo valutando un po’ di cose…incrocio le dita!Naturalmente tenterei la carta Sanremo, perché è un sogno ed io rincorro sempre i miei sogni. Se dovessi presentarmi al Festival lo farò presentando i brani più belli affinché la commissione di Sanremo possa apprezzare il mio lavoro.
Per tutti i miei fan possono seguirmi sulle pagine ufficiali di Facebook e Twitter dove potranno scoprire tutte le novità.»
- Prima di salutarti, un brano tuo o di un altro artista che ti rappresenta e con il quale vorresti farti conoscere al grande pubblico?
«Più che un brano posso farti il nome di un cantante, che ha uno stile musicale in cui mi riconosco tanto e che vorrei portare in Italia: Chris Brown. Lo seguo da tanto e lo prendo come esempio, anche se dovrei andare in palestra e perdere qualche chilo per somigliargli di più! In Italia, invece, impazzisco per Tiziano Ferro; lui è stato uno dei pochi insieme a Giorgia e Alex Baroni a portare la musica r&b in Italia. Tra le cantanti donne la mia stima è per Giorgia: tutta la vita fino alla morte, è la nostra Whitney Houston.»
Emanuele Ambrosio