Politica
Berlusconi al congresso di Scilipoti: riformare costituzione e giustizia
ROMA, 21 OTTOBRE 2011 – Oggi ha avuto luogo il primo congresso del Movimento di responsabilità nazionale organizzato da Domenico Scilipoti. Guest star il presidente del consiglio Silvio Berlusconi che, dopo essere stato accolto da hostess e fanfare, ha parlato a ruota libera per trenta minuti, dei suoi temi preferiti.[MORE]
<<Tangentopoli è stato un golpe giudiziario>>. Così ha esordito il premier tornando a parlare nuovamente della sua entrata in politica. Il suo, racconta, fu un tentativo di salvare il Paese dai comunisti, che rischiavano di vincere ai seggi con il 72% dei voti.
Da quel lontano ’94 le aggressioni, lamenta, sono state varie e continue. Dalle persecuzioni mediatiche, politiche e giudiziarie, 103 indagini e 40 processi tra cui la sentenza sul caso Mondadori a causa della quale ha dovuto pagare 600 milioni a De Benedetti; a quelle fisiche, riferendosi alla statuetta del Duomo con la quale era stato colpito nel 2009.
Berlusconi prosegue, poi, tornando a lamentarsi dei pochi poteri dati al premier e al governo che <<hanno solo il potere di proporre alle Camere disegni di legge e decreti legge, niente di più. Non posso – afferma – dimissionare un ministro>>. Per questo motivo ritiene necessario cambiare la Costituzione e, sottolinea, che se avesse ottenuto il 51% dei consensi l’avrebbe già fatto.
In uno slancio di positività, si dice certo di arrivare al 2013 e ribadisce la sua volontà di attuare la riforma della giustizia. Le sue vicende lo hanno portato alla convinzione che attualmente i giudici si occupino impropriamente di politica, ritiene quindi sia importante riformare il Csm.
Riguardo alla riforma elettorale si dice deciso ad ascoltare il milione e 200 mila cittadini che hanno firmato il referendum, introducendo una variante nella legge che consenta di scegliere candidato per candidato. Per quanto riguarda il ‘Porcellum’, Berlusconi sostiene che Calderoli ne diede un giudizio negativo a causa dei cambiamenti imposti da Ciampi che <<pretese di frazionare a livello regionale il premio di maggioranza nel Senato>> lasciando che rimanesse senza garanzie di governabilità.
A fine discorso, dopo aver elogiato Napolitano definendolo <<intelligente e puntuale>>, il premier è sceso dal podio tra i sorrisi e gli abbracci degli uomini di Scilipoti.
Gaia Seregni