Politica
intervento chirurgico ad Occhiuto, Celia: ”Si faccia chiarezza sulla presenza in sala operatoria di un medico privato”
“Ritengo sia il caso che l’Azienda Sanitaria Dulbecco e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, a cui vanno i miei più sinceri auguri di pronta guarigione, sgomberino qualsiasi ombra, qualsiasi dubbio sul recente intervento chirurgico resosi necessario in seguito alla diagnosi di una severa insufficienza mitralica, legata ad un prolasso della stessa valvola cardiaca.
Perplessità venute fuori da organi di informazione e comunicati stampa sulla fattibilità di un’operazione eseguita da un privato in una struttura ospedaliera pubblica”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Fabio Celia che chiede ai vertici del Policlinico universitario di Catanzaro e al governatore della Calabria di far luce sulla vicenda.
“La nota stampa diffusa subito dopo l’intervento dal portavoce del vice segretario nazionale di Forza Italia ha chiarito che l’intervento è stato effettuato dall’equipe del professore Mastroroberto, primario del reparto di Cardiochirurgia e che nel team c’era anche il dottor Daniele Maselli esperto in chirurgia endoscopica. E qui si aprono una serie di quesiti.
In quale veste era presente in sala operatoria un medico, un professionista privato, che non ha alcun contratto con la Dulbecco? Come consulente, un supervisore? Se la risposta è affermativa, la Dulbecco ha fornito per iscritto le previste autorizzazioni?. Articoli e note stampa successive non provenienti dal portavoce del governatore, addirittura affermano che il noto Maselli abbia operato Occhiuto.
Ora sappiamo che non è previsto dalla legge nazionale che un privato possa operare in una struttura pubblica ospedaliera, mi chiedo qualora questo fosse vero, sono possibili delle autorizzazioni scritte in deroga, l’Azienda ha fornito il suo consenso per iscritto su sollecitazione del primario di quel reparto? Non credo assolutamente che il commissario alla Sanità, vista la sua esperienza, possa essere incorso in un ‘errore’ così ‘marchiano’, ma è anche lecito chiedere lumi perché il cittadino-paziente non deve sentirsi ed essere discriminato.
Tutti noi dobbiamo avere le stesse possibilità di farci curare da mani esperte nella nostra terra”.