Internet: Pisa, una nuova casa per oltre 3 milioni domini.it
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PISA, 3 FEB - Inaugurata al Cnr di Pisa la 'casa' del Registro '.it', ovvero l'anagrafe digitale degli oltre 3 milioni di domini nazionali gestita dall'istituto di informatica e telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iit-Cnr). E' un edificio da 5 milioni di euro autofinanziato dallo stesso Iit-Cnr, che si pone come punto di riferimento dell'edilizia sostenibile pubblica, grazie alla tecnica costruttiva in legno, all'utilizzo di tecnologie domotiche, alla riduzione del consumo di suolo, all'efficienza energetica, al benessere termo-igrometrico, a fonti solari fotovoltaiche e termiche.
A tutto ciò si aggiungono un sofisticato apparato di monitoraggio della Co2 ed il controllo delle fonti di illuminazione naturale ed artificiale per garantire un elevato confort visivo. "Finalmente il Registro.it ha la sua casa, una sede tecnologicamente avanzata ed eco sostenibile adeguata ad ospitare uno degli snodi nevralgici dell'internet italiana - ha commentato Marco Conti, direttore dell'Iit-Cnr - Con questo ampliamento l'Istituto di Informatica guadagna un'importante disponibilità di spazi che verranno impiegati per crescere ancora ed affrontare le nuove sfide della ricerca e disegnare, sempre a Pisa e sempre al Cnr, l'Internet del futuro". All'inaugurazione era presente anche il presidente nazionale del Cnr, Massimo Inguscio coi rettori dei tre atenei pisani, il sindaco Michele Conti e l'assessore regionale Vittorio Bugli.
"Registro.It è esempio di come la ricerca possa diventare tecnologia, e quindi creare occupazione e ricchezza. Grazie alla sua attività si finanziano borse di studi, progetti di ricerca e sedi con nuovi scenari ed orizzonti per la ricerca. Ma ciò non basta - ha spiegato il presidente nazionale del Cnr, Massimo Inguscio - è necessaria la sburocratizzazione della ricerca. Un ricercatore che necessita di un laser non può ottenerlo seguendo le attuali regole burocratiche. Non sta acquistando del semplice materiale di cancelleria". Ma non è tutto, da Inguscio anche un appello al Governo: "Se a noi togliessero l'Irap, che è una tassa che esiste solo in Italia e non viene riconosciuta in Europa, quando assumiamo un ricercatore sarebbe un piccolo accorgimento che ci incoraggerebbe ancora di più".