Cronaca

Internet, l'avvento dei blog-trash nel web

ROMA, 25 SETTEMBRE 2011 - Che fine hanno fatto i blog? La Rete è cambiata, signori miei. Con l’avvento della massa, anche il Web sta facendo la fine delle reti televisive dove gli spot imperano e le trasmissioni degne di nota si contano sulla punta delle dita. Il resto è spazzatura. Oggi, di fatti, assistiamo al proliferare di Caroselli mediatici, ovvero blog tematici, contenitori che girano intorno ad un argomento specifico e che riportano, come matrioske, a siti commerciali. Ce n’è per tutti i gusti: dalla cucina alle finanza, passando per la cosmetica e via dicendo. [MORE]

Insulsi, imprecisi e mediocri scritti finalizzati al guadagno di un tot per articolo, infestati, inoltre, di banner pubblicitari e Adsense.Discariche a cielo aperto che ormai circolano indisturbate in rete, facendo, per giunta, pseudo informazione.A questi vanno aggiunti gli innumerevoli blog duplicati che campano copiando articoli altrui senza spremere una sola goccia di genuino intelletto proprio. Facile la vita del finto blogger, eh? Come se non bastasse, a inondare Internet arrivano gli scribacchini dell’ultima ora, ignoranti come capre, (nel senso che non sanno proprio scrivere), i quali abusano del nostro Pinocchione Nazionale, all’unico scopo di fare money con i famigerati Adsense & Co.

Insomma, la negativa ma amplificata audience del Cavaliere, sfruttata unicamente per tornaconto. Non una reale e passionale opinione scevra d’interessi, se non quella di diffondere il proprio ideale pensiero, ma l’esatto contrario: l’opportunismo che impone di mettere insieme quattro espressioni strampalate e sgrammaticate, rubacchiate qui e là, sulle ultime gesta del Premier. I nuovi schiavi della libertà d’espressione. Potrei andare avanti all’infinito citando pietosi pseudo blog politico-socio-culturali: l’imperante e degradante mentalità affarista e qualunquista basata sul fasullo. Cerchiobottismo allo stato puro. La pubblicità del quotidiano online che deve sostenere il peso di una redazione fatta di giornalisti seri, è comprensibile e direi indispensabile. Non è accettabile, altresì, il sito mercenario tappezzato di spot, dove ritrovare il geniale post è praticamente impossibile.

Inutile lamentarsi, quindi, di programmi come il Grande fratello, il telegiornale di Emilio, o il Tg1. Non ve ne state – forse – accorgendo, ma i blog spazzatura vanno progressivamente prendendo il loro posto. Purtroppo, la cultura arcoriana ha fatto più vittime di quante immaginavo: molti di quelli che si professano antiberlusconiani, rispecchiano e applicano palesemente quella stessa diseducazione mediatica. I blogger seri, preparati, originali, capaci, in grado di trasmettere opinioni e idee illuminanti, impegnati a fare vera informazione dal basso etc, etc - e soprattutto immuni dalle tentazioni del dio denaro, se non per sostenere le spese ed il serio investimento di energie e tempo - sono ormai rarità. Perle preziose ma penalizzate dal convulso espandersi dei blog commerciali che sfruttano al meglio il facile rimbalzo virale del Web.

E andrà sempre peggio, specie da quando impera il social network Sfasciacervelli o affini, dove queste porcherie preconfezionate gireranno sempre più frequentemente, grazie alla stupidità, all’ignoranza, alla frenesia del “mi piace”, del “linkaggio selvaggio”, del “taggami tu che ti taggo anch’io”. Fenomeno che investe, oramai, una maggioranza di internauti approdati nel mondo virtuale. Perchè diciamocelo francamente: gli italiani non potevano trovare un leader che li rappresenti meglio. L’incarnazione del facile e dequalificante profitto. Il popolino che si rivela anche in Rete. Generando blog senza qualità.

MariLouise