Cronaca

Intercettazioni e nuove norme, aleggia il puzzo della dittatura

ROMA 6 OTT. 2011 - Intercettazioni, divieti di pubblicazione e carcere per i giornalisti. Il Coisp: “Aleggia il puzzo di squallida parodia di dittatura. Dei veri problemi degli italiani chi deve occuparsene?” “Siamo asfissiati, oramai, dal puzzo di dittatura che aleggia ovunque e che non ci si preoccupa più neppure di tentare di nascondere con un qualche ‘deodorante’ a poco prezzo. [MORE]


Ed è una squallida parodia di dittatura, in cui spadroneggiare è solo a beneficio di pochi a cui non interessa assolutamente nulla di distruggere quel che hanno per le mani, e che dovrebbero governare in maniera meno scellerata… quantomeno per garantirsi di continuare ad avere il giocattolo più a lungo possibile. In Italia si passa il tempo ad inventare nuovi metodi per coprire in ogni modo gli intoccabili signori incollati alle poltrone, ma intanto ai veri problemi dei cittadini chi accidenti ci pensa?”.


E’ il commento di Franco Maccari, Segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, alla notizia del parere favorevole incassato in commissione Giustizia alla Camera dai due emendamenti del Pdl che da una parte prevedono il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni “irrilevanti” e dall’altro vietano la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro.


Qualcosa che ha spinto Giulia Bongiorno (Fli), precedente relatrice del testo, addirittura a lasciare l’incarico in segno di protesta. “Siamo sconcertati – aggiunge Maccari – da come si punti ad ‘abbattere’, uno dopo l’altro, gli ostacoli che si parano davanti a chi pretende di vivere al di sopra di ogni buona regola, tra i quali il sistema dell’Informazione, la Magistratura e le Forze dell’ordine, sono certamente i più efficaci.


Non a caso sono queste le categorie che subiscono quotidianamente attacchi furiosi e deliranti da parte di politici ipocriti troppo preoccupati, sembrerebbe quasi, di potersi un giorno trovare nei guai…”. “Ebbene – insiste il segretario del Coisp - che l’unico pensiero di molti sia quello di rendere ancora più difficile e diabolico perseguire certi milord in giacca e cravatta è fin troppo evidente. Ma tutti sanno che, tanto per cominciare, ci sono presupposti di legge ben precisi per essere intercettati.


E’ forse questo il problema? La regola è sempre e solo quella semplice che tutti conoscono: chi non ha nulla da nascondere non si preoccupa! Siamo più che certi che ogni cittadino lo condivide. Per il resto, infatti, gli operatori della Sicurezza e della Giustizia non sono certo idioti senza scrupoli che se ne vanno in giro a rovinare la gente perché non hanno un accidenti a che pensare – nonostante il messaggio devastante che certi politici vogliono far passare -, né tantomeno hanno tempo e risorse da dedicare a intercettazioni inutili e pruriginose.


E se poi una certa notizia, guarda caso su una qualche persona ‘pubblica’, interessa così tanto il Paese da valere una pubblicazione un motivo ci sarà, vero? Quel motivo, lo sappiamo tutti, non è certamente l’invasione fine a se stessa della privacy di poveri politici stressati dai cattivi che lavorano per la giustizia e per la trasparenza in questo benedetto Paese”. “Sarebbe proprio ora di finirla con tutte queste idiozie – conclude Maccari –, e di cominciare a tirare faticosamente in piedi un’Italia in ginocchio, dove la maggior parte della gente non arriva a fine mese e i soldi per comprare i giornali che pubblicano quelle intercettazioni tanto odiate neppure li ha più”.