Politica
Insulti a precari: Brunetta ci ripensa e altera la versione dei fatti
ROMA, 16 GIUGNO – Come ovviare ad una palese gaffe (se non vogliamo utilizzare il termine insulto)? Ecco comparire un video chiarificatore del povero ed incompreso Brunetta il quale, in realtà non dispregia i precari, non li offende, no. Lui risponde solo agli insulti.[MORE]
Peccato che i video parlino da sé. Durante la Giornata nazionale dell’Innovazione il ministro Brunetta saluta dopo un discorso tenuto presso il Complesso della Pelanda nell’ex Mattatoio a Testaccio, quando una donna chiede di avvicinarsi per porre alcune domande. All’invito, da parte del ministro, di presentarsi la donna risponde “io sono della rete dei precari della pubblica amministrazione”. Quale occasione migliore per svincolarsi immediatamente dal discorso imbarazzante e dirigersi a passo lesto verso l’uscita. Certo è che poteva risparmiarsi l’esclamazione spiacevole “questa è la peggiore Italia”, lasciando poi il posto incurante delle richieste di spiegazioni.
“Io faccio il professore di economia del lavoro” ha detto Brunetta intervenendo successivamente su Radio24, “è da una vita che mi interesso di problemi del lavoro: le pare che io sia così stupido da dire che le vittime di un sistema che non funziona, in cui i padri sono troppo egoisti, le vittime siano loro l'Italia peggiore? Lei pensa che sia così stupido?”. Se anche prima qualcuno non lo avesse pensato il confronto tra le sue parole e il video che le smentisce palesemente non lascia grandi dubbi. Sarebbe forse stato meglio chiedere scusa e ritirare la sua frase infelice. Ma l’orgoglio e la presunzione di parte della classe politica italiana non lo permette. Tale atteggiamento sembra quasi ricalcare altri episodi che hanno visto come protagonista un altro affezionatissimo produttore di gaffe anche a livello internazionale, il pluri-beffeggiato premier italiano.
Il ministro Brunetta ha poi rincarato la dose dai microfoni di Radio24 sostenendo che i presenti in sala sarebbero tutt’altro che persone in condizioni di lavoro disagiate: “Io ce l’ho con quella casta di privilegiati molto romani. Guardi i nomi nelle interviste di questa mattina sui giornali. Roma è piena di questo tessuto di persone e io mi preoccupo di più dei precari dei call center, dei precari nel settore privato che non riescono ad avere un contratto a tempo indeterminato e non hanno parola”.
Il ministro della Pubblica amministrazione ha aggiunto: “La cosa più divertente è stata l’intervista alla leader (Maurizia Russo Spena) di quel movimento di precari che è venuto a contestarmi o a pormi delle domande: guadagna 1.800 euro al mese da 5 anni, con contratti a termine presso un’agenzia del ministero del Lavoro. Non mi sembra molto precaria”. In realtà Maurizia Russo Spena è laureata in Orientalistica, ha un master e un dottorato, ha fatto diverse missioni all’estero e nonostante ciò è precaria da 15 anni di cui 6 ad Italia lavoro, dove si occupa di immigrazione. La donna voleva semplicemente dare voce ai precari e spiegare al ministro un paradosso: “Volevo fargli capire quale può essere l'altra faccia dell'innovazione di cui parla: un lavoro precario, senza tutela e riconoscimento. Volevo spiegargli questo paradosso: come i miei colleghi mi occupo di reinserimento nel mondo del lavoro di soggetti fragili, ma la mia agenzia produce per prima precarietà, disoccupazione e spreco delle competenze. Tradisce la sua missione. Questo volevo fargli sapere, e con grande educazione”.
Il ministro non ha voluto dare voce ai precari ma con il suo atteggiamento a causato l’opposto. La notizia è rimbalzata da un sito all’altro e ha dato visibilità alla estrema paura ed imbarazzo di Brunetta il quale probabilmente, non avendo capacità e argomenti per instaurare un dialogo ha preferito scappare. Altro segnale del declino di una classe politica non più apprezzata dalla maggioranza dei cittadini italiani che, finalmente, si sono svegliati e stanno alzando la voce.
Filomena Maria Fittipaldi