Inquinamento, rapporto Ue: 467mila morti l'anno in Europa per lo smog
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Inquinamento, rapporto Ue: 467mila morti l'anno in Europa per lo smog

mercoledì 23 novembre, 2016

NAPOLI, 23 NOVEMBRE – Nonostante la qualità dell'aria stia lentamente migliorando, lo smog resta il più grande pericolo per tutti, con una conseguente minore qualità della vita a causa di malattie e una stima di 467mila morti premature ogni anno, come quelle attribuibili a questo fattore nel 2013. L’inquinamento atmosferico ha un forte impatto sulla salute dei cittadini europei, in particolare di quelli che vivono nelle aree urbane. [MORE]


E’ quanto emerge dal Rapporto "Qualità dell'aria in Europa 2016", pubblicato stamattina dall'Agenzia europea per l'ambiente, un organismo dell'Unione Europea, istituito nel 1990, e operativo dal 1994, che si dedica alla fondazione di una rete per monitorare le condizioni dell'ambiente nel Vecchio continente.

Il Parlamento europeo ha dato una prima risposta all'allarme lanciato dall'organismo Ue, approvando, in seduta plenaria, una direttiva per imporre limiti più bassi ai principali inquinanti con l'obiettivo di abbassarne entro il 2030 la quantità nell'atmosfera sotto i livelli del 2005. Le particelle incriminate vanno dal biossido di zolfo, causa delle piogge acide, al particolato che può causare malattie respiratorie e cardiovascolari.

Le polveri ultrasottili provocano danni alla salute e sono le responsabili delle centinaia di migliaia di morti premature stimate in 41 Paesi europei.
Secondo l'Agenzia Europea per l'ambiente, se si considera il territorio dell'Ue, sono 430mila i decessi prematuri stimati a causa delle pm2,5, le polveri ultrasottili. Tuttavia a colpire l'organismo sono anche l'esposizione al diossido di azoto (NO2) e all'ozono, che sono responsabili, rispettivamente, della morte prematura di 71mila e 17mila persone. L'ozono, a livello di troposfera, è inoltre ritenuto responsabile della bassa resa delle colture.

Il rapporto riferisce che nonostante i miglioramenti, circa l'85% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2014 sono stati esposti a inquinamento da particolato a livelli ritenuti dannosi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Questo tipo di inquinamento viene definito come una miscela di minuscole particelle e goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli, particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie. Tra le altre fonti di inquinamento vengono citati i trasporti, l'agricoltura e l'incenerimento dei rifiuti.

Il direttore esecutivo dell'Agenzia, Hans Bruyninckx, nel commentare i dati emersi dal rapporto, ha detto: «La riduzione delle emissioni hanno portato a miglioramenti nella qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili alla salute umana e all'ambiente». «Abbiamo bisogno – ha proseguito - di affrontare le cause dell'inquinamento dell'aria, il che richiede una trasformazione radicale e innovativa della nostra mobilità, dell'energia e del sistema alimentare. Questo processo di cambiamento richiede un'azione da parte di tutti, tra cui le autorità pubbliche, le imprese, i cittadini e la comunità della ricerca».

[foto: corriere.it]

Antonella Sica


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