Cronaca
INPS: alla ricerca dei falsi-invalidi. Ma a rimetterci chi sarà?
BARI - In base al Piano straordinario di verifica sulle invalidità civili previsto dall'articolo 10 del Decreto Legge del 31 Maggio 2010, l'INPS ha disposto l'effettuazione di ulteriori controlli a caccia dei “falsi-invalidi” che usufruiscono del sussidio di invalidità. Tale provvedimento ha scatenato numerose perplessità e proteste tra i “veri-invalidi” come nel caso di una madre di 46 anni. La donna, Maria Elena Barile, è affetta da sclerosi multipla dal 1990 ed è per questo beneficiaria di un assegno mensile che si aggira intorno ai 256 euro e dell'indennità di accompagnamento di 470 euro.[MORE]
Il problema ora sta non tanto nel decreto, quanto nelle modalità di attuazione dei nuovi provvedimenti. L'INPS ha infatti inviato ai malati raccomandate in cui vengono invitati gli invalidi ad inoltrare tutti i documenti (cartelle cliniche, esami diagnostici etc) in grado di certificare lo stato di effettiva invalidità del paziente, per permettergli di ricevere i sussidi fissati dallo Stato. Il lasso di tempo per inviare la documentazione richiesta è di soli 15 giorni. In caso di mancato invio, l'INPS sarà costretta a chiedere una visita di controllo nella sua sede, il che porterebbe i disabili a doversi spostare da casa provocando loro disagi e problematiche fisiche. “Nessuno dice che non voglio i controlli, ma almeno che vengano qui” lamenta infatti amareggiata Maria Elena, “perché io non mi posso muovere e non posso recuperare tutta la documentazione che loro già hanno perché sono paralizzata”.
La sclerosi multipla è infatti una malattia degenerativa, che ha costretto la donna alla sedia a rotelle da undici anni. Come al solito nel nostro sistema, a rimetterci sono le persone che malate, lo sono davvero. Se la circolare arrivasse ai falsi-disabili, sicuramente per loro, con l'aiuto di medici e di impiegati poco raccomandabili non sarebbe troppo difficile truffare una seconda volta lo Stato procurarsi tutta la documentazione idonea e preparandola per tempo.
Ad essere in difficoltà e in ansia sono invece le tante persone con forti disabilità, che in questi giorni hanno ricevuto questa lettera dall'INPS.
Inoltre, i malati, anche i più gravi, ricevono dalla Asl solo piccolissimi contributi per acquistare macchinari sanitari e medicine senza le quali la loro vita sarebbe impossibile. “Chi non ha soldi, non può vivere” continua afflitta Maria Elena, che vede la sua famiglia come unico e vero sostegno. E' impensabile che ancora oggi in Italia sia possibile una situazione del genere, un vero e proprio oltraggio e un'offesa a chi tra gravi problemi, non ha bisogno di un inutile accanimento burocratico.
(In foto una delle principali sedi dell'INPS)
Roberta Lamaddalena