Cronaca
Iniziativa sulla sanità, i gruppi di minoranza rispondono ai capigruppo di maggioranza
CATANZARO, 9 MAGGIO 2013 - Le parole sono pietre, scriveva Carlo Levi in “Cristo si è fermato ad Eboli”. E le tante parole vuote e inconsistenti che i capigruppo di maggioranza mettono senza criterio una dopo l’altra nel vano tentativo di giustificare un impegno mancato con la città - quello assunto con la preannunciata convocazione di una seduta di consiglio ad hoc sulla sanità - si aggiungono ai fiumi di inchiostro sprecati per la difesa d’ufficio delle scelte scellerate del governatore Scopelliti, e della sua Giunta, che stanno distruggendo la sanità catanzarese.
E con un metodo diventato prassi consolidata, quando non possono giustificare le proprie azioni, ovvero supportare le proprie decisioni con argomentazioni solide e contrapporsi ai propri avversari con altrettanta nettezza tematica e documentale, usano le sfumature della denigrazione ad oltranza per spostare altrove l’attenzione dal terreno del confronto politico.
Le motivazioni addotte per criticare la storica e riuscita iniziativa dei gruppi consiliari di Palazzo de Nobili che ieri sera - in poche ore, visto che la conferenza stampa era stata convocata meno di 24 ore prima - hanno portato nell’aula rossa autorevoli esponenti dell’universo medico catanzarese, rappresentanti dell’associazionismo, familiari di pazienti e malati che guardano con preoccupazione al destino delle strutture sanitarie, cittadini che sentono il bisogno di dire la propria e aprire il confronto su un diritto, quello alla salute che non ha colore politico, ha la consistenza di un foglio di carta velina. Gli unici banchi vuoti erano quelli solitamente occupati dai consiglieri di maggioranza che annaspano nel mare della propria inconsistenza anche nel tentativo di sminuire semanticamente il ruolo e la portata dell’opera delle minoranze che, per inciso, proprio in quanto gruppo numericamente inferiore di persone o cose in relazione a tutto sono per definizione “minoritarie”, vale a dire “della minoranza, che appartiene alle minoranze”.
Di argomenti, autorevoli colleghi della maggioranza, i gruppi consiliari di opposizione ne hanno fin troppi, tanto che alla città hanno presentato un elenco di dieci punti che sono stati ampiamente illustrati e riportati dai quotidiani cartacei e on line che all’iniziativa hanno assistito, almeno quelli che esercitano con correttezza il diritto-dovere di cronaca e non si piegano a distorcere la verità dei fatti per ordini di scuderia. In poche parole: che non si fanno dettare la linea editoriale dal sindaco e dai suoi “consigliori”.
E, comunque, siamo pronti in qualunque momento ad un veloce ripasso. Nessuna rissa, nessuna testimonianza di “medici ideologizzati”, visto che gli autorevoli professionisti che hanno portato la propria sofferta testimonianza, anche personale, sono espressione di una classe medica che dà lustro a Catanzaro anche a livello internazionale. Offendendo i medici che hanno espresso le proprie preoccupazioni per la sanità cittadina la maggioranza offende anche centinaia, migliaia di pazienti che ad essi quotidianamente si affidano nella speranza di combattere la malattia.
Ma ci sta: parliamo di una maggioranza che per difendere l’operato del governatore e proteggerlo dalle domande indiscrete dell’opposizione – ne abbiamo pronte almeno sei che proprio ieri sera abbiamo pubblicizzato – tradisce impegni e aspettative di un’intera collettività eludendo la necessità di affrontare problemi e criticità in tempi rapidi. Sovvertendo i ruoli, la maggioranza allo sbando chiede a noi concretezza e ci accusa di noi avere argomentazioni valide? Da oltre un anno noi siamo qui a “non fare”, mentre il centrodestra deve giustificare cosa non ha fatto.
Noi le nostre proposte le abbiamo messe sul tavolo, assieme a testimonianze, domande, idee, analisi che si sono arricchite del cuore e della sensibilità di tante persone che ieri sera sono entrate nella casa municipale per esercitare il proprio diritto alla partecipazione.
Diritto di cittadinanza che la maggioranza continua a negare perché piegata alle logiche di partito, ai doveri di coalizione, ad una inutile subalternità a Scopelliti che li obbliga al silenzio, o peggio al farfugliamento di giustificazioni senza senso. E questo davanti alle istanze della città che scivola verso un declino inesorabile e non ha più tempo di aspettare consigli comunali che le parti politiche al governo vorranno trasformare in sterili parate proprio per eludere il confronto che la minoranza, invece, ieri sera, ha saputo garantire. E’ la bellezza del confronto. E per dirla con le parole di Peppino Impastato, del quale oggi ricorre il 35 anniversario dall’uccisione: “È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
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