Interviste
Infooggi intervista in esclusiva i Folkabbestia
CATANZARO, 6 AGOSTO 2013 - Si definiscono una ‘vera festa itinerante’, un viaggio su una sedia a dondolo tra territori balcanici, paesaggi irlandesi e calore pugliese. Amano immergersi nella tradizione e nella cultura italiana “stropicciandola” con ‘fantasia, ironia e mutazioni stilistiche’ che spaziano dal folk al rock, dalla canzone d'autore a quella popolare, dallo ska al punk.
Il loro nome è Folkabbestia e da oltre dieci anni suonano per la gente portando allegria non soltanto attraverso la musica, ma anche con danze sfrenate e baldoria di piazza. La loro stravaganza li ha resi famosi entrando anche nel “Guinness dei primati” ottenendo il record per l'esibizione musicale più lunga del mondo. Hanno suonato infatti la stessa canzone per 30 ore di seguito.
La band pugliese sarà ospite dell' OVERDRIVE IN-FEST il 12 Agosto presso il Lido Jungle Beach di S. Andrea sullo Jonio.
Per lasciarci travolgere meglio dalla loro energia e passione, i Folkabbestia rilasciano in esclusiva un'intervista per Infooggi:
1. Folkabbestia, un nome di fantasia che ben esprime il vostro essere non solo musicale, come nasce, dunque questo nome?
Folk è la grande matrice a cui ci ispiriamo, dalla tarantella alle gighe (jigs) irlandesi passando per i balcani, nonchè la nostra strumentazione che ha visto nel tempo fisarmoniche, violini, trombe, flauti, tamburrelli... Abbestia è la consapevolezza del lato animale di ogni uomo, quello istintivo, genuino, senza sovrastrutture, nonchè il nostro approccio alla musica, diretto e potente, veloce , rumoroso.
2. Quali sono le radici musicali dalle quali attingete ispirazione per la stesura dei vostri brani?
Dal cantautorato italiano , De Andrè, De Gregori, Battiato , artisti fondamentali per quanto riguarda i testi e la forma canzone, alle musiche popolari europee, ma anche al rock , soprattutto di matrice 60/70 per quanto riguarda certe parti ritmiche. I nostri ascolti vanno dai Pogues ai Clash , musica classica , metal, e su tutto i Beatles come padri spirituali.
3. Qualche hanno fa attraverso ”Girano le pale tour” avete promosso l’utilizzo delle energie alternative, quanto la musica può sensibilizzare verso particolari tematiche?
Da Woody Gutrie a ManuChao la musica ha sempre avuto un ruolo importante per rendere pubbliche certe tematiche, manifestando il pensiero di questi artisti. Sono dei piccoli tasselli per cercare di costruire qualcosa di più bello. Come dice la poetessa del rock Patty Smith: “People have the power”, ma spesso siamo troppo impegnati a fare altro, tipo sbarcare il lunario, per ricordarcelo e metterlo in pratica.
4. Parteciperete ad un festival organizzato da un'etichetta indipendente emergente del Sud Italia, OverdriveRecords, cosa ne pensate della scena musicale del meridione?
Da sempre le bands del mezzogiorno hanno un approccio più spontaneo , meno sofisticato alla musica, magari da uno strumento sgangherato tirano fuori grandi cose. La Puglia in questo momento ha dei bei progetti musicali come Erica Mou, We love you, Mama Marias….. Personalmente piuttosto che portare questi gruppi all’estero proverei a farli girare in maniera organizzata in Italia, facendoli esibire nei clubs e nei festival delle grosse città. Per il resto a me piace il vostro Brunori e trovo sempre validi Enzo Avitabile e Daniele Sepe.
5. Cosa si dovrà aspettare il pubblico dal vostro concerto?
Un giro in sedia a dondolo , una festa di piazza, aperta a tutti, un volo charter per musiche altre, magari si tornerà a casa senza voce , con la maglietta fradicia, ma con un pizzico di consapevolezza in più se si tenderà l’orecchio ad ascoltare i testi.
6. Non è la prima volta che attraversate la terra calabrese, che rapporto avete con il pubblico di questi luoghi?
Il pubblico calabrese è tra i più calorosi e competenti che abbiamo incrociato. Come spesso accade nei posti più lontani , ci si ingegna e ci si informa più che nei posti dove tutto è alla portata di mano. Le possibilità sono diverse è vero, ma non è detto che lo stile di vita meridionale un giorno non prenda il sopravvento sul mondo occidentale. Non mancheremo di dedicare al pubblico calabrese “ Qua si campa d’aria” il brano di Otello Profazio, nella nostra rilettura.
Vi aspettiamo.
Grazie.
Infooggi è ben lieto di condividere l’evento di cui sarete ospiti, OVERDRIVE IN-FEST, e promuove spesso le iniziative anche dei piccoli gruppi emergenti oltre che quelle di artisti ormai ben noti, vi ringraziamo dunque per la vostra disponibilità, ma in particolar modo vi ringraziamo per lo spazio che dedicate alla musica folk-popolare e all’importanza che date alla tradizione meridionale, oltre che a quella italiana o estera.
Elisa Signoretti [MORE]