Cronaca

Infografica: il settore dell'editoria piemontese

TORINO, 17 MAGGIO 2013 - Delineare le dimensioni del settore editoriale non è un’impresa semplice. Da un lato, le imprese di dimensione medio-piccola vanno sempre di più verso il decentramento di alcune fasi produttive, mantenendo al loro interno soprattutto le fasi relative alla politica editoriale, al rapporto con gli autori e alla divisione marketing, ed esternalizzando alcune funzioni redazionali, con la nascita di veri e propri service aziendali. Dall’altro lato, le imprese di grandi dimensioni si orientano sempre di più verso una maggiore integrazione verticale delle proprie attività, sia a monte (processi di stampa) che a valle (librerie di proprietà o in franchising).

I grandi gruppi italiani negli ultimi anni hanno concentrato numerose sigle editoriali specializzate in determinate aree tematiche e hanno sviluppato un elevato livello di diversificazione extrasettoriale, soprattutto verso aree limitrofe come quelle dei quotidiani, dei periodici e della pubblicità.

In concomitanza con il Salone del libro di Torino, Unioncamere Piemonte ha tracciato un quadro della situazione realizzando un’infografica che racchiude i dati piemontesi sulle imprese dell’editoria nel 2012.

Il settore piemontese “Libri e stampa” occupa nel 2011 circa 22mila unità, pari al 41,1% dell’occupazione complessiva dell’insieme delle industrie culturali piemontesi.

Analogamente a quanto osservato per le localizzazioni, è Torino la provincia che concorre in maggior misura a creare occupazione in questo comparto, impiegando più di 12mila occupati (il 56,2% del totale), mentre il contributo proveniente dalle altre realtà provinciali risulta nettamente inferiore.

In Piemonte, nel 2011, il valore aggiunto prodotto dal comparto “Libri e stampa” ammonta a 1,3 miliardi di euro, pari al 42,9% dell’output creato dall’aggregato totale delle industrie culturali piemontesi.

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