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Industrie Natuzzi. Pronte le lettere di Cassa integrazione
SANTERAMO IN COLLE (BA)- Si scrive ancora un capitolo sul colosso del mobile imbottito. Dopo gli accordi di programma per il rilancio del settore e lo scarso interesse mostrato dagli imprenditori per il distretto murgiano, si arriva ancora una volta a parlare di cassa integrazione.[MORE]
Molti operai hanno chiesto e ottenuto l’incentivo all’esodo. Chi ha deciso di rimanere, è costretto a fare turni di turnazione piuttosto fantasiosi, in cui l’azienda comunica solo a fine settimana se si lavora o meno e chi rimane a casa e chi no. Questo aspetto è sempre stato evidenziato dalle forze sindacali, ovvero la mancata turnazione e la carenza di comunicazione tra azienda e lavoratori.
Numerosi gli incontri tenutisi fino a questo momento e ve ne saranno ancora da tenere. Si sta facendo di tutto per salvare l’intera azienda e più lavoratori possibili.
Durante l’ultimo incontro avuto in Confindustria a Bari tra sindacati e azienda, quest’ultima ha rifiutato ogni proposta di mediazione avanzata dai sindacati. La mediazione in corso dovrebbe, come scritto, evitare la Cassa Integrazione a zero ore a centinai di lavoratori. Ma l’azienda ha concluso l’incontro minacciando di voler ridurre i costi di produzione. Questo è quanto scrivono i sindacati di settore in un loro comunicato stampa, definendo come atto d’arroganza il comportamento dell’azienda.
Per evitare di fare figli e figliastri in azienda, i sindacato avevano proposto la turnazione dei lavoratori, concordando e condividendo i turni con l’azienda, in modo che nessuno fosse escluso dal ciclo produttivo fino alla partenza delle Newco, le nuove aziende che dovrebbero investire sul territorio, ma che, almeno ad oggi, sono in numeri ridottissimi.
L’azienda ha risposto con una proposta che i sindacati definiscono paradossale e irricevibile, cioè lavora su sei giorni e aumentare il numero di lavoratori toccati dalla turnazione. Di base, l’unico punto in comune tra sindacati e azienda è lo scorrimento, ovvero la lavorazione su 6 giorni.
A questa proposta i sindacati hanno opposto il loro rifiuto e l’azienda ha rilanciato dichiarando che le lettere ai lavoratori da collocare in cassa integrazione a zero ore sono in partenza e decide l’azienda a chi destinarle, adottando difatto criteri unilaterali, senza la minima consultazione con i sindacati e, di fatto, non rispettando i criteri su cui tanto si era discusso nei mesi appena trascorsi.
Di fronte a queste affermazioni, Feneal Filca e Fillea di Puglia e Basilicata, nell’incontro previsto al MISE il prossimo 14 febbraio, illustreranno nel dettaglio la situazione e faranno valere le ragioni dei lavoratori per arrivare a una soluzione che scontenti meno lavoratori possibili. Al rientro in sede, i sindacati informeranno i lavoratori per decidere il da farsi e gestire la vertenza aperta. Intanto, in tutte le sedi di Puglia e Basilicata di Feneal, Filca e Fillea sono stati istituiti i collegi legali per il sostegno e la tutela di tutti i lavoratori.
Fin quando è stato possibile, si è cercato di ritardare l’invio delle lettere di CIG ai lavoratori, prolungando un’attesa a volte spasmodica che di fatto ha limitato le possibilità di ricollocazione di alcuni lavoratori.
Con la CIG i lavoratori, ne risentirà indubbiamente l’intero territorio murgiano, che per anni ha visto benessere grazie alle Industrie Natuzzi. Le Newco dovrebbero riassorbire alcuni lavoratori, ma di base rimane il problema che pochi imprenditori, nonostante i fondi messi a disposizione, hanno voluto investire nell’area della Murgia.
Sicuramente, ed è anche banale scriverlo, chi è messo peggio sono i lavoratori, che dovranno convivere con il timore di essere fuori. E con il territorio che offre poche opportunità, le speranze si fanno labili.
Giovanni Dimita