Estero
Indipendenza Crimea
ROMA, 11 MARZO 2014 – Questa mattina il Parlamento della Crimea ha dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina con 78 voti a favore su 81, accorciando sempre più le distanze dalla possibile annessione alla Federazione Russa che potrebbe essere sancita dal referendum di domenica.
«Il parlamento della Crimea ha preso una decisione che è totalmente illegale e viola la Costituzione e tutte le leggi dell’Ucraina. Lo hanno fatto perché temono che il referendum possa saltare o avere risultati ben diversi da quello che sperano», ha commentato Vitaly Klitschko, prestando la voce alla reazione di Kiev e al polo filo-europeista.
«Illegittima» la dichiarazione di indipendenza della Crimea anche per Yurii Klymenkoo, l’ambasciatore dell’Ucraina alle Nazioni Unite a Ginevra.
Dello stesso avviso il ministro francese per gli Affari europei Thierry Repentin, che alla stampa romana ha dichiarato: «Oggi le uniche autorità ucraine che riconosciamo sono quelle frutto dell’accordo firmato il 21 febbraio. Qualunque altra azione non ha legittimità politica».
Per il Cremlino, invece, in base a una nota del ministero degli Esteri russo l’indipendenza della Crimea «è assolutamente legittima». Secondo lo stesso ministero, richiamandosi «allo statuto dell’Onu, a documenti internazionali» e alla «conclusione della corte internazionale dell’Onu del 22 luglio 2010 sul Kosovo», «la proclamazione unilaterale dell'indipendenza da una parte dello stato non viola nessuna norma del diritto internazionale».[MORE]
Inoltre, le autorità filorusse della Crimea intendono nazionalizzare le navi della flotta ucraina dislocata a Sebastopoli. Il premier locale Serghiei Aksionov, non riconosciuto da Kiev, ha asserito che «La flotta ucraina a Sebastopoli sarà interamente nazionalizzata. Non intendiamo lasciar uscire le navi ucraine da Sebastopoli».
Intanto, Viktor Ianukovich, l’ex presidente ucraino, in una conferenza stampa ha ribadito l’illegittimità della sua deposizione, affermando di essere «l’unico presidente legittimo e il capo delle forze armate», aggiungendo che le «prossime presidenziali in Ucraina» previste per il 25 maggio sono «assolutamente illegittime e illegali».
(Foto: bbc.co.uk)
Domenico Carelli