Cronaca
Scontri Roma, Dura omelia di Scola. Condanna di Pisapia e degli indignati milanesi
MILANO, 17 OTTOBRE 2011- Le scene di violenza che si sono viste a Roma, che hanno scosso ed "indignato" unanimamente tutti, ieri hanno trovato ampio spazio nell'omelia dell'arcivescovo Angelo Scola. "Sbagliato cedere al fatalismo", tuona Scola, usando parole dure contro gli incidenti nella capitale e per l'attacco vandalico a una chiesa. [MORE]
Continua l'arcivescovo, "Ci offende profondamente come cristiani la distruzione della statua della Vergine e la profanazione del Crocifisso, ma l'episodio forse ancor più che offenderci ci intristisce pesantemente e ci addolora in maniera grave perché esprime una grave violenza del più comune senso dell'umano".
Pur comprendendo le motivazioni dei tanti giovani indignati che stavano manifestando pacificamente, Scola aggiunge,"Troppo spesso trattiamo le circostanze che ci capitano o le situazioni con cui ci troviamo a fare i conti come dati ineluttabili, come se il caso o un destino fatale avesse preso il posto della libertà di Dio e di quella dell'uomo. Basti pensare, ad esempio, alla crisi economica e finanziaria di questo periodo e alle sue pesanti conseguenze".
Con veemenza, Scola sottolinea, "Dio non voglia che con fatalismo abbiamo a comportarci davanti a gravi fatti come quelli successi a Roma. Bisogna riportare pace e giustizia e reagire, nel senso nobile della parola, costruendo relazioni buone. Non possiamo subire tutto in modo ineluttabile" .
A queste parole di diniego per quanto accaduto nella capitale, sono da aggiungere anche quelle del sindaco di Milano, Pisapia, che ha dichiarato, "La mia piu' ferma condanna contro ogni forma di violenza, da qualunque parte arrivi.
La violenza soffoca ogni speranza di cambiamento. Una grande manifestazione, che riguardava temi reali e concreti per i giovani e meno giovani di tutto il mondo, e' stata rovinata. In moltissime città europee e di altri continenti ci sono state ieri manifestazioni pacifiche, non e' accettabile che questo non possa accadere anche in Italia".
Parallelamente, a prendere le distanze da quanto è successo, anche gli "indignati" milanesi, alcuni dei quali ha trascorso la notte in piazza Duomo a Milano montando una piccola tenda e dormendo nei sacchi a pelo all'aperto, sotto la statua di Vittorio Emanuele e hanno appeso cartelli e striscioni. Il piu' grande dice 'Ci dissociamo dagli scontri' ed e' firmato dal simbolo della pace. Accanto sventola una bandiera italiana.
Intanto, stamattina gli agenti della Digos e carabinieri hanno effettuato sei perquisizioni a Milano. In particolare, tre sono state svolte dagli agenti della Digos e altrettante dai carabinieri, agendo su delega della Procura di Roma, in ottemperanza dell'articolo 41 del Testo unico leggi di Pubblica sicurezza secondo il quale "gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, che abbiano notizia, anche per indizio, della esistenza, in qualsiasi luogo pubblico o privato, o in private abitazioni, di armi, munizioni o materiali esplodenti, non denunciate o non consegnate, o comunque abusivamente detenute, procedono immediatamente a perquisione e sequestro".
Le perquisizioni hanno coinvolto alcuni anarchici milanesi. Secondo indiscrezioni, però, l'attenzione degli nvestigatori si sarebbe concentrata, in particolare, su indumenti che potrebbero portare all'identificazione degli autori degli scontri. Inoltre, Una delle persone è stata condotta in caserma dai carabinieri ma solo al fine di sottoscrivere il verbale di sequestro ed e' poi tornata a casa.
Rosy Merola