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India: Anna Hazare arrestato, rilasciato ma non scarcerato

NEW DELHI, 17 AGOSTO 2011 - La filosofia della non violenza gandhiana deriva dal concetto di massima “se sei troppo debole da non poter battere l'altro non ricorrendo alle armi, agisci su te stesso”.
Ed è questo il principio che ha deciso di adottare Anna Hazare, attivista 73enne arrestato ieri a New Delhi poche ore prima di intraprendere uno sciopero della fame a tempo indeterminato contro la corruzione dilagante e rilasciato dalla polizia questa mattina grazie al dissenzo popolare. L'attivista si batte infatti per ottenere dal governo l'approvazione di una legge, la Jan Lol Pak, che, a suo avviso, sarebbe un passo avanti per risolvere la situazione. Insieme a lui, circa mille manifestanti sono finiti dietro le sbarre.[MORE]

Al rilascio non è seguita poi la scarcerazione, in quanto Hazare si è rifiutato di lasciare il penitenziario perché il governo non vuole consentirgli la ripresa della protesta senza condizioni limitanti alla sua uscita.
“Il governo non è contro le proteste pacifiche - ha dichiarato il ministro dell'Interno P. Chidambaram giustificando l'arresto - ma ci sono delle condizioni da rispettare per mantenere l'ordine e la sicurezza nella capitale”.

Arrivano anche le dichiarazioni del Primo ministro indiano, Manmohan Singh, il quale ha affermato: “Il nostro governo non cerca uno scontro con nessun settore della società, ma quando alcuni settori sfidano deliberatamente l’autorità del governo e le prerogative del Parlamento, è dovere del governo mantenere la pace e la tranquillità”, pur affermando che il governo “riconosce il diritto dei cittadini di svolgere proteste pacifiche”.

E tuona subito il dissenso di Cedric Prakash, direttore del centro Prashant per i diritti umani, il quale ha commentato: “Noi condanniamo l’arresto non necessario di Anna Hazare e dei suoi colleghi! Questo atto è totalmente inaccettabile! In una democrazia tutti hanno il diritto di protestare pacificamente e in modo non violento. Il governo deve difendere le libertà civili e in particolare la libertà di parola e di espressione. Noi crediamo anche che Anna Hazare dovrebbe essere aperto al dialogo ed avere un approccio meno testardo” ma, continua “appoggiamo Anna Hazare e il suo movimento per combattere la corruzione. Comunque, sentiamo sinceramente che il problema della corruzione nel Paese non si risolve semplicemente con la legge Lol Pak”.

Intanto neanche il carcere ferma Hazare: l'attivista ha infatti trascorso la notte digiunando e dormendo solo quattro ore perché, come ha affermato il Mahatma Gandhi, “digiuni ridicoli si diffondono come una pestilenza e sono dannosi. Ma, quando digiunare diventa un dovere, non vi si può rinunciare ”.

Marta Lamalfa