Cronaca

Indagine Istat: i bambini italiani sempre più tecnologici e figli unici

ROMA, 19 NOVEMBRE 2011 -  L’immagine della famiglia numerosa tipica del sud, è sempre più lontana, e pare ormai esser stata soppiantata da una famiglia sempre più ristretta. [MORE]

Ad evidenziarlo è il rapporto dell'Istat “Infanzia e vita quotidiana 2011”, reso noto ieri, che, studiando la struttura della famiglia italiana nell’arco temporale che va dal 1998 ad oggi, ha reso noti i profondi mutamenti che ha subito.

L’Istat ha evidenziato che tra il 1998 e il 2011, la quota di minori senza fratelli è salita dal 23,8% al 25,7%; nel contempo è scesa dal 23,1% al 21,2% quella dei minori con due o più fratelli, e se è rimasta sostanzialmente stabile al 53,1% la media dei minori con un solo fratello, è più che raddoppiato il numero di minori che vivono con un solo genitore. La tendenza verso famiglie sempre più ristrette sembra colpire maggiormente le regioni meridionali e le isole, mentre in controtendenza, al Nord la percentuale di figli unici è calata dal 64,8% a 60,9%. A causare questo cambio di rotta, secondo l'istituto di statistica, sono intervenuti fattori come il calo della fecondità, il progressivo inserimento delle donne nel mercato del lavoro e l'aumentata instabilità coniugale.

Anche la crisi economica, avvertita dalle famiglie in modo particolare dal 2008 al 2011, ha determinato un forte calo della percentuale di bambini e ragazzi che vivono con entrambi i genitori occupati, ma ciò ha interessato maggiormente il Sud, dove la percentuale delle famiglie in cui ambedue i coniugi lavorano è pari al 24,3%, mentre nel Nord del paese i minori che hanno tutti e due i genitori occupati superano il 51%.

I cambiamenti non riguardano però solo la struttura delle famiglie italiane, ma anche le abitudini di bambini e ragazzi che, secondo l’Istat, sono sempre più tecnologici. Cresce l'uso del cellulare, quasi raddoppiato tra gli 11-17enni, dal 55,6% del 2000 al 92,7% del 2011, e quasi triplicato tra i più piccoli (la percentuale dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni che utilizza il cellulare è infatti passata dal 35,2% al 86,2%).

I giochi tradizionali, nonostante la sempre più vasta scelta di giocattoli tecnologici, restano però i preferiti: l’86,4% delle bambine tra i 3 e i 5 anni continuano a preferire le bambole, mentre i maschi le macchinine e i trenini.

Sara Marci